Il rally dei titoli di stato italiani non accenna a fermarsi. Stamattina la carta italiana continua a essere una delle opzioni preferite degli investitori sul mercato obbligazionario europeo. Nelle ultime due settimaneè avvenuta una drastica riduzione dei tassi, favorita dalla rielezione di Giorgio Napolitano a capo dello Stato e dalla nomina di Enrico Letta come premier del nuovo governo. Il superamento della crisi politico-istituzionale ha spinto gli investitori a fare incetta di bond pubblici italiani, che comunque vengono acquistati per lo più da banche e assicurazioni della Penisola.
Stamattina lo spread Btp-Bund è sceso sotto la soglia di 260 punti base, toccando un minimo di giornata a 253 punti, dopo che Enrico Letta ha completato il suo esecutivo con 30 sottosegretari, che vanno ad aggiungersi ai 21 ministri e ai 10 viceministri. Il rendimento del Btp decennale è così sceso intorno al 3,7%. Intanto, secondo i dati Bloomberg, il rendimento del Btp a 2 anni è sceso sotto l’1%.
► RALLY DEI BTP FAVORITO DALLA FIDUCIA SULL’EURO
Il tasso biennale ha toccato il minimo più basso di sempre allo 0,96%. Non si vedeva un valore così basso dal 1993, ovvero da quando i rendimenti dei titoli di stato sono stati tracciati sul mercato secondario. Il crollo dei tassi italiani è iniziato sul finire di aprile, quando le aste di Bot a 6 mesi e Ctz a 2 anni hanno mostrato i livelli più bassi di sempre.
► TITOLI DI STATO AREA EURO IN “BULL MARKET”
Poi l’asta del 29 aprile dei Btp a 10 anni, con i tassi scesi al 3,94% ai minimi da ottobre 2010, ha rafforzato ancor di più questo trend discendente dei tassi italiani. A questo punto lo spread potrebbe andare sotto quota 250 e puntare almeno a 200. Secondo Fabrizio Saccomanni, ex direttore generale di Bankitalia e ora ministro dell’Economia nel governo Letta, lo spread dovrebbe essere a 100 per gli sforzi che ha compiuto l’Italia sotto il profilo del risanamento dei conti pubblici.