Stamattina il Tesoro italiano ha chiuso la prima emissione obbligazionaria prevista per questa settimana, piazzando Certificati del Tesoro Zero Coupon (CTZ) con durata biennale e Buoni del Tesoro Poliennali indicizzati all’inflazione europea (BTP€i) con scadenza a 5 e 10 anni. L’asta è avvenuta in un clima molto sfavorevole sui mercati obbligazionari e poco dopo la diffusione dei risultati dell’asta del Tesoro spagnolo, che ha collocato titoli a breve termine con rendimenti in forte crescita. Anche i titoli di stato italiani collocati oggi hanno sperimentato una crescita dei rendimenti.
La Banca d’Italia ha comunicato che il Ministero dell’Economia e delle Finanze è riuscito a vendere la prima tranche dei CTZ con scadenza 30 giugno 2015 per un importo complessivo di 3,5 miliardi di euro, ovvero il massimo della forchetta stimata dal MEF tra 2,5 miliardi e 3,5 miliardi di euro. Il rendimento lordo dei CTZ biennali è aumentato al 2,403%.
Si tratta del tasso più alto da settembre 2012, più che raddoppiato dal rendimento dell’1,113% registrato nell’asta di fine maggio scorso. La domanda è stata pari a 1,48 volte l’offerta. Il Tesoro italiano ha poi collocato la settima tranche dei BTP€i con scadenza 15 settembre 2018, cedola lorda annua dell’1,7%, a un rendimento del 2,19%. La domanda è stata pari a 2,32 volte l’offerta.
E’ stata poi venduta la decima tranche dei BTP€i con scadenza 15 settembre 2026, cedola annua lorda del 3,1%. Il rendimento lordo è stato fissato al 3,75%, con una domanda che è pari a 2,46 volte il quantitativo offerto. Dopo la diffusione dei risultati dell’asta di CTZ e BTP€i, lo spread Btp-Bund è salito quasi a 302 punti base, per un tasso lordo del Btp decennale che sfiora il 4,8%.