
In particolare, l’imprenditore avrebbe spiegato di aver fatto pervenire una manifestazione di interesse per l’acquisto del canale televisivo e di aver chiesto la concessione di un periodo di tempo tale da consentire uno studio adeguato del dossier.
In particolare, l’imprenditore avrebbe spiegato di aver fatto pervenire una manifestazione di interesse per l’acquisto del canale televisivo e di aver chiesto la concessione di un periodo di tempo tale da consentire uno studio adeguato del dossier.
Ad influire negativamente sull’andamento del titolo della compagnia telefonica italiana, oltre al ribasso di questa mattina dei principali indici azionari del listino milanese, è anche il downgrade arrivato dall’agenzia di rating Moody’s, che ha comunicato di aver portato il rating di lungo termine su Telecom Italia da “Baa2” a “Baa3” (ovvero l’ultimo livello prima del passaggio tra gli emittenti speculativi), in quanto la società non è riuscita a centrare il target sull’indebitamento fissato per la fine del 2012.
Dopo la pubblicazione dei dati preliminari, gli analisti di alcune importanti banche d’affari hanno rivisto al ribasso anche la loro valutazione sul titolo della compagna telefonica italiana, tenendo conto anche delle incertezze in merito alla cessione della controllata Telecom Italia Media.
Il board della compagnia telefonica avrebbe infatti deciso di non rinunciare alla cessione del gruppo televisivo, ipotesi che comporterebbe un nuovo aumento di capitale da parte di quest’ultimo, ma neanche di accettare le offerte avanzate da Clessidra-Equinox e da Cairo Communication, considerate oggettivamente basse.
Ad influire positivamente sono le indiscrezioni pubblicate dal Financial Times, secondo cui i grandi gruppi europei delle telecomunicazioni stanno valutando la possibilità di creare una rete infrastrutturale paneuropea, in modo tale da unire i mercati nazionali del continente.
Si tratta quindi di un valore che si colloca al di sotto sia dei 400 milioni di euro attesi dalla compagnia telefonica italiana che dei 450 milioni di euro di enterprise value.
L’attesa derivava dalla discussione durante tale riunione di tre importati temi che nel corso delle ultime settimane hanno influito sull’andamento del titolo, ovvero lo scorporo della rete, il possibile ingresso nel capitale di Naguib Sawiris e la cessione della controllata Telecom Italia Media.
Più nel dettaglio, si tratta di una rete realizzata in architettura FTTCab (Fiber to the Cabinet) che propone servizi caratterizzati da una velocità di trasmissione di 30 Megabit al secondo in download e 3 di Megabit in upload, con possibilità di sfruttamento di applicazioni in tempo reale e di contenuti multimediali in alta definizione anche da parte di più utilizzatori simultanei.
L’ipotesi, ricordiamo, è stata avanzata soprattutto dopo che nel corso di un’intervista il magnate egiziano Naguib Sawiris, che nelle scorse settimane si era detto interessato ad investire in Telecom Italia, aveva in un certo senso lasciato intendere che il suo ingresso avrebbe comportato l’accantonamento del progetto di spin-off della rete.
In ogni caso, il Consiglio di amministrazione della compagnia telefonica italiana prenderà in considerazione un possibile acquisto di Gvt nel corso della riunione in programma per il 6 dicembre prossimo.