La Bank of Japan ha lanciato nuovi stimoli monetari per combattere con maggiore decisione la deflazione in Giappone. Sul forex lo yen ha, però, cambiato passo dopo alcune settimane caratterizzate da incessanti vendite contro tutte le principali monete estere. La valuta nipponica ha guadagnato terreno contro euro, dollaro e sterlina, anche se l’ipotesi più accreditata è che si tratti solo di un movimento correttivo di breve termine lungo un forte trend direzionale di medio periodo (sfavorevole allo yen). La BoJ ha aumentato il piano di quantitative easing di altri 10.000 miliardi di yen.
Tassi
Forex sterlina sui massimi a tre mesi sul dollaro sopra 1,63
La sterlina è una delle valute più acquistate sul forex nelle ultime settimane. La forza della divisa britannica è spiegata dal forte appetito per il rischio presente sui mercati finanziari, che favorisce valute correlate positivamente all’andamento dei mercati azionari (equity-linked), piuttosto che dallo stato di salute dell’economia di Sua Maestà. Dalla minute della Bank of England di ieri è emerso che la forza della sterlina sta frenando la ripresa della locomotiva britannica e che potrebbero ben presto esserci nuove esigenze di aumento del piano di acquisto degli asset.
Forex euro/dollaro a 1,30 in attesa riunione FED
Il tasso di cambio euro/dollaro è tornato sopra la soglia psicologica di 1,30, recuperando l’1% nel giro di un paio di giorni. Venerdì, dopo la pubblicazione dei non-farm payrolls, il cambio era sceso fin sotto 1,2880, approdando così su una zona di supporto giornaliera molto importante. Da questi livelli è tornata una forte pressione in acquisto, che ha spinto il cross fin sopra 1,30. Ieri la quotazione di euro/dollaro ha raggiunto 1,3014 e stamattina c’è stato un nuovo test di questo livello tecnico.
Cambio euro/dollaro chiuderà sotto 1,30 a fine 2012?
Il tasso di cambio euro/dollaro sta evidenziando grandi difficoltà nelle ultime sedute, in particolare da quando la BCE ha annunciato di voler mantenere i tassi di interesse invariati allo 0,75%, sebbene molti consiglieri erano pronti a tagliare il costo del denaro di un quarto di punto. Il taglio dei tassi dovrebbe ora avvenire entro il primo trimestre del 2013. Il cambio euro/dollaro è sceso sotto 1,2880, toccando il minimo più basso dal 25 novembre. Venerdì sono giunte ottime notizie dal mercato del lavoro negli Stati Uniti.
Cambio euro/dollaro sfiora 1,29 in attesa non-farm payrolls
Il tasso di cambio euro/dollaro è in forte calo anche questa mattina, dopo che ieri ha perso lo 0,9% circa passando da area 1,3080 a 1,2950 nella giornata in cui la BCE ha deciso di mantenere invariati i tassi di interesse nella zona euro allo 0,75%. Stramattina continuano le vendite sulla moneta unica europea contro le principali monete estere. Il cambio euro/dollaro quota attualmente sui minimi di giornata, appesantito anche dal rischio politico in Italia e dal taglio delle stime sul pil tedesco della Bundesbank.
Previsioni cambio euro/dollaro 7 dicembre 2012
Il tasso di cambio euro/dollaro è stato interessato ieri da una forte discesa delle quotazioni, che sono passate in una sola seduta da 1,3086 a 1,2950. Stamattina il ribasso sta proseguendo, a seguito del breakout del supporto di 1,2950. I prezzi sono scesi a 1,2928, sui minimi più bassi degli ultimi sette giorni. Il crollo dell’euro, che sta perdendo quota anche contro le altre major currencies, arriva dopo la decisione della BCE di mantenere invariati i tassi di interesse allo 0,75%. Intanto, Mario Draghi ha affermato che nel 2013 potrebbe esserci una leggera ripresa dell’economia.
Grecia bocciata da Standard & Poor’s a default parziale
L’agenzia di rating Standard & Poor’s ha deciso di tagliare il giudizio sul merito della Grecia di lungo periodo a “SD” (selected default), ovvero default parziale, dalla precedente valutazione di “CCC”. Il nuovo giudizio è appena un gradino sopra il livello “D”, ovvero default totale. Il rating “SD” indica che è in corso un default selettivo, ovvero sono venute meno le garanzie su determinate obbligazioni ma non su tutte. Insomma, ci troviamo sempre dinanzi a un paese in bancarotta, ma il default è limitato a determinati titoli e non si protrae nel tempo.