Euro non fallirà secondo Credit Suisse

Alla Credit Suisse c’è ancora ottimismo sulle possibilità che l’euro esca a testa alta dalla fase di forte incertezza attuale, creata dall’esito inconcludente delle elezioni politiche italiane avvenute il 24 e 25 febbraio. Insomma, secondo gli esperti della banca d’affari elvetica l’euro supererà anche questa difficile prova come già avvenuto nei mesi precedenti, come ad esempio sul finire del 2011 o la scorsa estate. Brady Dougan, chief executive officer di Credit Suisse, ritiene che “si vede chiaramente che l’euro non è alla fine”.

Il voto italiano non basterà per indebolire l’euro secondo Fxcm

Il voto shock italiano ha creato forti tensioni sui mercati finanziari. Anche il mercato forex è stato influenzato dall’esito delle elezioni in Italia, ma non c’è stato alcun terremoto valutario come si poteva magari prospettare considerando il forte rischio di instabilità politica nelle terza economia europea. Secondo la maggior parte degli analisti finanziari ci vorrà ben altro per indebolire l’euro, anche se nelle ultime tre settimane il mercato si è posizionato con decisione al rialzo sul dollaro americano.

Sterlina ai minimi da luglio 2010 sul dollaro

Il trend discendente della sterlina diventa sempre più solido, soprattutto dopo il nuovo crollo avvenuto questa mattina a seguito della pubblicazione del deludente dato sull’indice Pmi manifatturiero nel Regno Unito. Il valore dell’indice è sceso sotto la soglia spartiacque tra crescita e contrazione economica di 50. Infatti il nuovo valore si è attestato a 47,9 punti, in forte calo rispetto ai 50,8 punti del mese precedente. Gli analisti finanziari si aspettavano un lieve miglioramento a 51 punti. La reazione della sterlina a questo dato macro è stata molto negativa.

Regno Unito rating Tripla A tagliato da Moody’s

L’agenzia di rating Moody’s ha deciso di tagliare il giudizio di massima affidabilità creditizia del Regno Unito, declassando il rating sovrano di Sua Maestà da “Aaa” ad “Aa1”. Si tratta del primo downgrade degli ultimi 35 anni, che riflette l’attuale difficoltà dell’economia britannica di venir fuori da una prolungata fase di recessione e di mettere a posto le finanze pubbliche. L’outlook assegnato da Moody’s è però “stabile”, per cui non sono in vista ulteriori declassamenti. La perdita della prestigiosa “Tripla A” era comunque attesa da tempo.

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Euro crolla sotto 1,3250 dollari dopo minute della Fed

Iera sera dai verbali dell’ultima riunione della Fed, avvenuta il 29 e 30 gennaio, è emerso che diversi esponenti del Fomc, ovvero il braccio operativo dell’istituto monetario di Washington, stanno facendo pressione per fermare il piano di allentamento monetario prima del previsto. Nella prossima riunione del 19 e 20 marzo prossimo si discuterà, quindi, di un possibile cambio di strategia di politica monetaria. Attualmente il piano di quantitative easing della Fed prevede l’acquisto di titoli di stato e bond garantiti da mutui per 85 miliardi di dollari al mese.

Sterlina crolla sui minimi a 8 mesi sotto 1,53 dollari

Non si ferma la corsa al ribasso della sterlina, che sui mercati valutari ha aggiornato nuovi minimi di periodo su dollaro americano ed euro. A pesare sull’andamento del pound non è solo la debolezza dell’economia britaannica, bensì la spaccatura all’interno del Comitato per la politica monetaria della Bank of England in relazione alla possibilità di aumentare o meno il piano di quantitative easing. Dai verbali dell’ultima riunione della BoE è emerso, infatti, che non c’è unanimità sulla volontà di mantenere il piano di stimolo monetario a 375 miliardi di sterline.

Euro supera 1,34 dollari sul forex grazie a Zew tedesco

Nella giornata di ieri l’indice tedesco Zew ha sorpreso il mercato. L’indice che misura le aspettative economiche in Germania ha evidenziato un risultato nettamente superiore alle attese, ma soprattutto un valore che non si vedeva dal 2010. Le borse europee hanno festeggiato la ripartenza dell’economia tedesca, mettendo a segno rialzi interessanti. Sul forex l’euro ha ripreso slancio e guadagnato terreno su dollaro e sterlina, mentre è più incerta la situazione rispetto allo yen che negli ultimi giorni sembra poter rimbalzare dopo le pesanti vendite delle ultime settimane.

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Euro verso 1,33 dollari dopo dati macro negativi

Giornata molto negativa per l’euro sui mercati internazionali, a causa della pubblicazione di una serie di dati macroeconomici che sono risultati negativi e inferiori alle attese degli analisti. In mattinata erano stati pubblicati i dati preliminari sul pil di Francia e Germania, che hanno evidenziato una flessione peggiore del previsto nell’ultimo trimestre dello scorso anno. Poi è toccato al pil dell’intera area euro. Nel quarto trimestre 2012 il pil dell’Ue-17 è diminuito dello 0,6% rispetto al trimestre precedente e dello 0,9% rispetto allo stesso periodo del 2011.

Forex sterlina verso 1,55 dollari sui minimi a 6 mesi

Non si ferma la discesa delle quotazioni della sterlina sui mercati valutari. Anche oggi la divisa britannica è in netto calo nei confronti delle major currencies, in particolare sul dollaro americano. Sul forex il tasso di cambio sterlina/dollaro ha aggiornato nuovi minimi a 6 mesi a 1,5532 e a questo punto sembra ormai diretto verso l’area di supporto di 1,55. Il pound perde terreno anche sull’euro, tanto che il cambio euro/sterlina è salito fino in area 0,8680, avvicinandosi ai massimi di periodo posti a 0,8715.

Forex acquisti su euro/dollaro dopo Pmi eurozona migliore delle attese

E’ durata poco più di una giornata la flessione dell’euro sui mercati valutari. Stamattina, con l’inizio delle contrattazioni in Europa, sono tornati gli acquisti sulla moneta unica che ha beneficiato del calo degli spread sovrani, del rimbalzo dei listini azionari e del risultato migliore del previsto del Pmi della zona euro. L’indice Pmi definitivo composito di gennaio, elaborato da Markit, si è attestato a 48,6 punti, meglio dei 48,2 punti riscontrati nel dato preliminare e attesi dagli analisti finanziari.