Nelle ultime settimane è disceso di un bel pò lo spread fra Btp italiano e Bund tedesco, arrivando circa tra i 220 e i 230 punti base, sui minimi dall’inizio del mese di luglio del 2011. Hanno reagito bene anche le borse. Adesso la concentrazione si sposta sulla decisione della Fed se inizierà o no il tapering. Dopo la riunione del Federal open market committee l’attenzione è tutta per un possibile comunicato di avvio della riduzione dello stimolo monetario.
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Migliora lo spread Bund Btp, ma peggiora quello della Francia
Lo spread cioè il differenziale fra Bund tedeschi e Btp italiani ha dato inizio ad una discesa, arrivando a sfiorare i minimi da anni, invece in Francia lo spread sta esplodendo verso l’altro. E questo inquieta i mercati.
Mutui, qualche notizia positiva, ma deve calare lo spread
Il settore immobiliare sembra dare alcuni spunti di rianimarsi, almeno sembra dai dati relativi al terzo trimestre dell’anno in corso, evidenziando così alcuni tenui segnali di ripresa.
Rally dei Btp favorito dalla fiducia sull’euro
L’ottimo andamento dei Btp può essere spiegato per lo più con la fiducia che gli investitori continuano a riporre nella moneta unica, che da fine luglio 2012 ha messo a segno uno spettacolare rally su dollaro e yen grazie alle rassicurazioni offerte da Mario Draghi e dalla politica monetaria meno accomodante intrapresa dalla Bce rispetto alle altre grandi banche centrali mondiali (Fed e BoJ in primis). D’altronde, la quotazione dei Btp è in costante miglioramento nonostante la grave crisi economica in corso in Italia, con un mix di recessione ed elevata disoccupazione.
Euro in rialzo grazie a forte calo degli spread
Il momento molto positivo del mercato obbligazionario europeo, favorito dall’eccezionale liquidità presente nel sistema e indirizzata alla ricerca di rendimenti “reali” positivi, sta sostenendo le quotazioni della moneta unica nonostante le indicazioni provenienti dai dati macroeconomici siano tutt’altro che positive. Gli ultimi market mover tedeschi hanno ormai fatto pendere l’ago della bilancia verso un imminente taglio del costo del denaro da parte della Bce, allo scopo di risollevare l’anemica economia dell’eurozona. La Bce taglierà i tassi a maggio secondo Exane Bnp Paribas, anche se qualche broker non è d’accordo.
Domanda e rendimento asta CTZ e BTP€i 25 marzo 2013
Stamattina è avvenuta la prima emissione obbligazionaria del Tesoro italiano di questa settimana. Il collocamento ha interessato i Certificati del Tesoro Zero Coupon (CTZ) e i Buoni del Tesoro Poliennali indicizzati all’inflazione europea (BTP€i). L’asta era molto attesa, soprattutto a seguito del salvataggio di Cipro approvato dall’Eurogruppo solo poche ore prima. Nonostante il sentiment positivo sui mercati europei e la discesa dello spread Btp-Bund verso 300 punbti base, i tassi sui Ctz biennali sono cresciuti rispetto all’asta precedente e la domanda dei titoli è diminuita.
Cambio euro/dollaro resta sotto 1,2950 dopo la Fed
Sui mercati finanziari resta l’incertezza legata alla sorte di Cipro, dopo che il governo di Nicosia ha respinto l’ipotesi di una tassazione dei risparmi per accedere agli aiuti finanziari di Ue e Fmi. Ora i negoziati stanno andando avanti e si aspetta un nuovo piano di salvataggio tra oggi e domani. Nel frattempo Cipro continua a trattare anche con la Russia. Ieri, però, è stata la giornata della Fed, che ha comunicato le proprie decisioni di politica monetaria. I tassi di interesse sono stati confermati intorno allo zero.
Euro sui minimi a tre mesi verso 1,29 dollari
Ieri sono tornate a farsi sentire le vendite sull’euro, che ha perso quota su dollaro, yen, sterlina e altre valute minori. Il tasso di cambio euro/dollaro, che da qualche giorno era inserito all’interno di un trading range compreso tra 1,3130 e 1,2950, ha rotto gli indugi ed è tornato a scendere prepotentemente andando a perforare l’area di supporto giornaliera di 1,2950. I prezzi sono scesi fino a 1,2923, toccando il minimo più basso da oltre tre mesi. Stamattina è in corso un rimbalzo tecnico, che finora ha spinto i prezzi fino in area 1,2980.
Spagna recessione peggiora nell’ultimo trimestre 2012
La Spagna continua ad essere uno dei punti deboli dell’area euro. Il paese iberico soffre da tempo di grossi problemi nel settore bancario, messo in ginocchio dallo scoppio della crisi immobiliare. Inoltre, Madrid deve fare i conti con un deficit e l’indebitamento pubblico in crescita, senza dimenticare il livello di disoccupazione su livelli al dir poco allarmanti. Intanto, si aggrava anche la recessione, che nell’ultimo trimestre del 2012 ha sperimentato una brusca accelerazione. Rispetto al trimestre precedente, il pil spagnolo è diminuito dello 0,8%.
Euro può scendere sotto 1,30 dollari con la crisi politica italiana
L’instabilità politica italiana, dovuta al risultato inconcludente delle recenti elezioni, rischia di creare un effetto domino anche al resto dei paesi europei, in particolare quelli più deboli della periferia continentale. L’impossibilità nel proseguire nel cammino delle riforme e del risanamento dei conti pubblici rende l’Italia molto vulnerabile agli attacchi degli speculatori, che da agosto scorso avevano dato fiducia al paese comprando Btp e azioni italiane. Ora la situazione si sta capovolgendo, come dimostrato dal crollo di Piazza Affari e dall’impennata dello spread.