Le poche negoziazioni sul mercato del Forex favoriscono lo “short squeeze”, ovvero un rialzo inaspettato sulle quotazioni dei cambi che conduce ad una celere chiusura delle posizioni scoperte, provocando ulteriori incrementi sui tassi di cambio e ulteriori posizioni che saltano.
Una condizione del genere, se combinata ai driver fondamentali, può far durare tale tipologia di movimenti sulle valute che potrebbero durare molto più di quanto si pensa.
Nell’ultimo mese, il cross euro-dollaro EUR/USD è salito quasi di 900 pips, con un terzo dei guadagni registrati nelle ultime due settimane. A differenza di altre valute, che hanno registrato aggiustamenti di posizione importanti nelle ultime settimane, sull’euro-dollaro c’è stata ancora una quantità significativa di posizioni short in questa settimana di trading.
Con i dati degli Stati Uniti più deboli del previsto che continuavavo ad uscire, i forex trader hanno trovato poche ragioni per rimanere short sull’euro. Allo stesso tempo, gli stop sono lentamente saltati, spingendo alcuni trader fuori dal trade.
Ma, dato che è a quota 1.15 il livello chiave per l’euro, la maggior parte degli stop si trovano poco sopra.
L’Europa deve ancora affrontare importanti sfide politiche ed economiche – laGrecia ha alimentato il nervosismo attorno al paese proprio giovedì, dopo che il ministro delle Finanze Varoufakis ha detto che potrebbe chiedere una riunione dell’Eurogruppo di emergenza per rinviare la scadenza del rimborso del debito di luglio e agosto.
Come è noto la Grecia è a corto di liquidità e nel giro di 2 settimane sarà ancora sull’orlo del default. Tuttavia, il mercato si è già posizionato sul tracollo della Grecia, come anche su una debolezza persistente dei dati della zona euro e una forza continuativa dei dati degli Stati Uniti; inoltre, i dati invece hanno iniziato a stupire nel senso opposto, così ognuno a iniziato a mettere in discussione le proprie opinioni e alcuni si sono trovati persi con il cambio euro-dollaro che continua a crescere.