La giornata di ieri è stata caratterizzata da un brusco incremento dei tassi di interesse a lungo termine negli Stati Uniti, conseguenza diretta del costante miglioramento degli indicatori economici, come dimostrato dai recenti dati sui prezzi delle case e sulla fiducia dei consumatori. Inoltre, gli investitori iniziano a scontare la possibilità di una riduzione del piano di quantitative easing della Fed dagli attuali 85 miliardi di dollari al mese. Diversi membri del Fomc spingono per una diminuzione degli acquisti già a partire da giugno. Sul forex il dollaro è crollato.
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Moody’s promuove le banche americane
L’agenzia di rating Moody’s ha deciso di promuovere le banche americane, alzando il giudizio sul settore a “stabile” da “negativo”. Non accadeva dal 2008. Il maggiore ottimismo di Moody’s viene spiegato dalla stessa agenzia, che sottolinea la possibilità per le banche statunitensi di lavorare in un ambiente operativo in miglioramento e di non doversi più preoccupare di rischi eccessivi legati alla frenata dell’economia a stelle e strisce. Nel report “Banking System Outlook: United States of America”, Moody’s ha dichiarato di attendersi una crescita del pil Usa tra l’1,5% e il 2,5% per il biennio 2013-2014.
Investire in titoli di stato americani a fine 2012
Nelle ultime due settimane si sta assistendo a un ritorno di fiamma degli investitori sui cosiddetti “beni rifugio”, dopo che da fine luglio scorso si era assistito ad un poderoso rally degli asset maggiormente rischiosi. Il peggioramento del sentiment sui mercati finanziari, dovuto alla crisi del debito della Spagna e alle minacce secessioniste della Catalogna, sta facendo nuovamente aumentare la richieste di porti sicuri come i titoli del Tesoro americano. Ieri i Treasury Bond USA hanno messo a segno l’ottava seduta di rialzo consecutiva.