Il petrolio resta sotto pressione sui mercati internazionali, a causa delle aspettative di forte rallentamento economico dovuto alla recessione in molti paesi europei, ma anche in virtù degli ultimi dati macroeconomici americani poco incoraggianti e al possibile hard lending della Cina. Tuttavia, l’andamento del petrolio continua a marciare a due velocità per il WTI (greggio americano) e il Brent (riferimento europeo). Negli ultimi giorni lo spread si è ampliato fino a raggiungere i 19 dollari al barile.
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Prezzo petrolio potrebbe tornare a salire nel 2012 secondo l’AIE
Il recente calo delle quotazioni del petrolio sui mercati internazionali è un toccasana per le già flebili speranze di crescita per l’anno in corso, oltre che fondamentale per alleggerire il costo dei carburanti nei principali paesi mondiali. Tuttavia, secondo l’Agenzia Internazionale per l’Energia (AIE) potrebbero ancora esserci delle fiammate al rialzo dei prezzi. Intanto, per la prima volta da febbraio 2009, la Cina ha ridotto i consumi di greggio ed è senza dubbio un chiaro segnale di rallentamento dell’economia del gigante asiatico.
Obama attacca gli speculatori sui mercati petroliferi
La recente ripresa delle quotazioni del petrolio ha fatto infuriare il presidente americano Barack Obama, che per contrastare il caro-benzina vuole proporre stretti controlli e multe decuplicate contro chi manipola i mercati petroliferi. L’attacco di Obama agli speculatori sul mercato del petrolio arriva in un periodo molto caldo per la Casa Bianca, accusata a più riprese dai repubblicani a poco più di sei mesi dalle elezioni di novembre. Il caro-benzina sta mettendo sotto pressione Obama, considerando che i prezzi sono saliti del 10% negli ultimi mesi.