Negli ultimi tempi le materie prime hanno sperimentato una fase di recupero delle quotazioni, dopo aver messo a segno una performance decisamente negativa nei primi sei mesi dell’anno. Gli analisti finanziari hanno da tempo abbassato le stime sul prezzo medio dei principali metalli preziosi, in virtù delle attese di avvio del tapering della FED e ai minori rischi di inflazione di medio periodo. L’oro è salito sui massimi a due mesi, superando quota 1.400 dollari e totalizzando un recupero del 19% dai minimi dell’anno posti a 1.180 dollari.
previsioni argento
Oro non riesce a superare quota 1.400 dollari
L’oro non riesce a superare la resistenza di 1.400 dollari l’oncia. Negli ultimi giorni, caratterizzati peraltro da una fase di congestione con bassa volatilità, i prezzi sono andati a sbattere contro la resistenza di 1.398 dollari, senza nemmeno riuscire a sfiorare la soglia psicologica di 1.400 dollari. Stamattina sono partite decise vendite, che hanno spinto i prezzi fino a 1.377 dollari. L’oro resta ancora inserito all’interno di una fase laterale molto ampia, compresa tra 1.400 e 1.355 dollari, anche se la scorsa ottava i prezzi riuscirono temporaneamente a toccare quota 1.414 dollari.
Quotazione Argento sui minimi a un mese sotto 32,3$
Non è un momento molto positivo per i metalli preziosi, che a partire da questo mese hanno innescato la retromarcia dopo uno straordinario rally avvenuto tra metà agosto e fine settembre. La quotazione dell’oro è in calo anche oggi, mentre l’argento ha toccato il minimo più basso da oltre un mese in area 32,2 dollari l’oncia. Lo scorso primo ottobre, invece, il prezioso metallo grigio aveva toccato il top più alto da marzo 2012 poco sotto 35,4 dollari l’oncia.