Quotazione Enel Green Power, la copertura di Cheuvreux

A più di due mesi dal suo debutto in Borsa la quotazione Enel Green Power pare non sia ancora riuscita ad esprimere il meglio di sè. Nel corso dei giorni successivi al debutto a Piazza Affari l’amministratore delegato del gruppo, Fulvio Conti, e l’amministratore delegato di Enel Green Power, Francesco Storace, si erano detti entrambi ottimisti per il futuro, spiegando che chi ha scelto di investire in una società impegnata nella produzione di energie rinnovabili ha scelto di investire in una società che guarda al futuro e quindi di indubbio successo.

Nel corso degli ultimi due mesi, tuttavia, l’azione Enel Green Power non è mai riuscita a brillare, al momento sul listino milanese perde lo 0,38% a 1,593 euro.

Intesa Sanpaolo prepara covered bond

Secondo quanto riportato da alcune fonti, Intesa Sanpaolo starebbe preparando l’emissione di un covered bond decennale garantito di ammontare ancora indefinito ma che probabilmente dovrebbe aggirarsi intorno ad un miliardo di euro, anche se ancora molto dipende dall’evoluzione delle condizioni di mercato.

In merito al rendimento, invece, si parla di un tasso mid swap di uguale durata, maggiorato di 185 punti base.

Saipem joint venture Usc

A Piazza Affari il titolo Saipem cede lo 0,88% a 37,17 euro mentre la controllante Eni registra un lieve rialzo dello 0,29% a 17,39 euro. Entrambi i titoli, dunque, viaggiano contro corrente, nonostante la risalita del prezzo del petrolio, arrivato a quota 92,16 dollari al barile.

Sull’andamento delle due quotazioni non hanno sortito nessun effetto neanche l indiscrezioni di stampa pubblicate da Milano Finanza, secondo cui Saipem e la russa United Shipbuilding Corporation avrebbero avviato una trattativa al fine di creare una joint venture avente ad oggetto la progettazione di navi e di infrastrutture per l’industria offshore.

Titolo Luxottica in rialzo, analisti ottimisti

Le valutazioni positive arrivate dagli analisti hanno spinto al rialzo Luxottica, che a Piazza Affari segna un rialzo dello 0, 86% a 23,35%. Ad mostrarsi ottimisti verso l’azienda attiva nel settore dell’occhialeria sono stati gli analisti di Equita, che hanno alzato il target price da 24 a 26 euro e hanno rivisto al rialzo del 6% le stime sull’utile 2011 portandole a 491 milioni di euro, ovvero del 3,5% al di sopra del consenso, al contempo mantenendo invariata la raccomandazione “buy” sul titolo.

Per il quarto trimestre 2010, invece, gli analisti di Equita hanno fatto sapere di attendere un incremento dei ricavi conseguente ad un incremento delle vendite, soprattutto sul mercato statunitense.

Previsioni Tod’s 2011

A Piazza Affari il titolo Tod’s registra una crescita del 2,07% a 76,53 euro, un rialzo ricondotto in larga parte all’ottimismo manifestato dal numero uno del gruppo, Diego Della Valle, il quale ha spiegato che l’ottimo andamento delle vendite durante il periodo natalizio induce a ritenere che il 2010 verrà chiuso con risultati superiori alle attese.

L’ottimismo di Della Valle riguarda non solo l’anno appena trascorso ma anche il 2011, in quanto ha spiegato che gli ordinativi per la collezione primavera-estate sono stati positivi a tal punto da indurre a ritenere che l’anno in corso sarà più che positivo, salvo fattori macroeconomici negativi al momento non prevedibili.

Pininfarina ancora in rialzo, vendita in fase iniziale

Negli ultimi giorni il titolo Pininfarina ha registrato un netto rialzo, un effetto ricondotto in larga parte alle indiscrezioni circolate la scorsa settimana e che parlavano di un’imminente Opa da parte della cinese Baic.

Nonostante la notizia non abbia ricevuto alcuna conferma ufficiale, il titolo ha continuato a trarne beneficio per tutta la settimana, compreso ieri quando è stato addirittura sospeso per eccesso di rialzo, per poi segnare una crescita del 10,24% a 5,1950 poco dopo le 16:00.

Buzzi Unicem in calo per timori tagli autostrade Usa

A Piazza Affari il titolo Buzzi Unicem registra stamani un calo del 3,01% a 8,23 euro, una performance negativa ricondotta in larga parte alla notizia di un possibile taglio da parte del governo statunitense ai fondi per le autostrade in Usa, circostanza che penalizzerebbe non poco l’azienda italiana attiva nella produzione di cemento.

Secondo gli analisti di Intermonte, in particolare, una simile decisione avrebbe senza dubbio un impatto negativo sui consumi di cemento mondiale, andando così ad annullare le previsioni ottimiste degli esperti, che vedono il 2011 come l’anno della ripresa per il settore del cemento e delle costruzioni in generale.

Fiat Industrial nuova struttura organizzativa

Fiat Industrial, società del Lingotto che controlla i marchi Iveco e Cnh, ha fatto sapere attraverso una nota di aver dato vita ad una nuova struttura organizzativa e di aver costituito il cosiddetto Industrial Executive Council (Iec), in altre parole l’organo esecutivo gerarchicamente più elevato dopo il consiglio di amministrazione.

L’Iec, in particolare, sarà composto dagli amministratori delegati delle società che fanno parte di Fiat Industrial e dai responsabili di quelle che sono considerate le funzioni chiave del gruppo.

Banco Popolare in rialzo per cessione Caripe

In apertura della prima seduta dell’anno di Piazza Affari il titolo Banco Popolare segna un rialzo di oltre tre punti percentuali, registrando così la migliore performance del comparto bancario. A spingere in alto la quotazione è stata l’autorizzazione della Banca d’Italia alla cessione di Caripe a Tercas verso un corrispettivo di 228 milioni di euro.

La cessione, già annunciata alcuni mesi fa, per Banco Popolare avrà come conseguenza un beneficio pari a 31 punti basi del Core Tier1 ratio.

Seat Pagine Gialle bocciata da Standard & Poor’s

Standard & Poor’s ha abbassato il rating di Seat Pagine Gialle portandolo a “B-” da “B” con outlook negativo. L’agenzia di rating ha motivato la sua decisione spiegando che la società si trova a dover affrontare una situazione piuttosto impegnativa unita alla necessità di far fronte a delle scadenze significative nella prima metà del 2012 che riguardano la sua situazione debitoria.

Sul fronte operativo, in particolare, Standard & Poor’s è convinto che la performance debole, unita ai costi piuttosto elevati in termini di interessi, possa influenzare negativamente la generazione di cassa.