La giornata di ieri è stata caratterizzata da forti acquisti sul dollaro americano. Sul forex il biglietto verde ha guadagnato l’1,21% contro l’euro, l’1,08% contro la sterlina, l’1,11% contro il franco svizzero e lo 0,5% contro lo yen. A mettere le ali al dollaro statunitense è la possibilità che la Fed possa interrompere il piano di acquisto di bond entro la fine del 2013, mettendo fine ad anni di politica monetaria ultra-espansiva che ha provocato una continua perdita di valore del dollaro.
nonfarm payrolls
Cambio euro/dollaro chiuderà sotto 1,30 a fine 2012?
Il tasso di cambio euro/dollaro sta evidenziando grandi difficoltà nelle ultime sedute, in particolare da quando la BCE ha annunciato di voler mantenere i tassi di interesse invariati allo 0,75%, sebbene molti consiglieri erano pronti a tagliare il costo del denaro di un quarto di punto. Il taglio dei tassi dovrebbe ora avvenire entro il primo trimestre del 2013. Il cambio euro/dollaro è sceso sotto 1,2880, toccando il minimo più basso dal 25 novembre. Venerdì sono giunte ottime notizie dal mercato del lavoro negli Stati Uniti.
Cambio euro/dollaro sfiora 1,29 in attesa non-farm payrolls
Il tasso di cambio euro/dollaro è in forte calo anche questa mattina, dopo che ieri ha perso lo 0,9% circa passando da area 1,3080 a 1,2950 nella giornata in cui la BCE ha deciso di mantenere invariati i tassi di interesse nella zona euro allo 0,75%. Stramattina continuano le vendite sulla moneta unica europea contro le principali monete estere. Il cambio euro/dollaro quota attualmente sui minimi di giornata, appesantito anche dal rischio politico in Italia e dal taglio delle stime sul pil tedesco della Bundesbank.
Oro si avvicina a 1.800$ prima dei non-farm payrolls
Non si ferma il rally dell’oro, che stamattina è salito sui massimi da metà novembre 2011 a 1.795,8 dollari l’oncia. La quotazione spot del prezioso metallo giallo continua a salire senza soste, sebbene negli ultimi giorni è mancato lo strappo decisivo in grado di spingere subito i prezzi sopra 1.800 dollari. L’oro sta beneficiando molto delle continue iniezioni di liquidità da parte delle principali banche centrali mondiali, in primis la Federal Reserve che ha lanciato poco più di venti giorni fa il terzo round di allentamento monetario (QE3).