Cambio euro dollaro ancora sopra 1,48

L’euro conferma oggi il rialzo nei confronti del dollaro mantenendosi al di sopra della soglia di 1,48 e rimanendo così vicino ai livelli massimi degli ultimi diciassette mesi nei confronti del biglietto verde.

La moneta europea, dunque, continua a beneficiare della debolezza del dollaro causata in larga parte dai dati sulla crescita economica e sull’occupazione statunitense diffusi ieri e che in entrambi i casi si sono rivelati inferiori alle attese, mostrandosi così in linea con le dichiarazione della Federal Reserve, che due giorni fa aveva parlato di una crescita lenta e di un mercato del lavoro in forte difficoltà.

Euro supera soglia 1,48 dopo dati USA

Dopo il lieve recupero del dollaro nel corso della mattinata, l’euro è tornato sopra la soglia dell’1,48 a causa della debolezza del biglietto verde, ricondotta in larga parte alla pubblicazione dei dati relativi al primo trimestre del preliminare sul Pil e delle richieste di disoccupazione negli Stati Uniti.

Entrambi i dati, infatti, sono risultati inferiori rispetto alle attese degli analisti. I dati relativi al Pil, in particolare, hanno evidenziato un rallentamento all’1,8% contro il 3,1% del precedente trimestre e contro il 2% previsto dagli analisti.

Dollaro in rialzo su euro per dati occupazione USA

Il dollaro segna oggi un rialzo sia nei confronti dell’euro che nei confronti dello yen sulla scia dei dati relativi all’occupazione USA a marzo 2011. Nei confronti dello yen, in particolare, ha raggiunto i livelli massimi degli ultimi tre mesi.

Durante il mese appena trascorso, infatti, sono stati creati 216.000 posti di lavoro, un dato superiore alle previsioni e che mostra un incremento di circa 230.000 posti in più nel settore privato. Il risultato testimonia il trend positivo della ripresa economica.

Previsioni andamento dollaro 2011

Alla fine dello scorso anno le previsioni per il 2011 erano più che ottimiste, gli analisti erano concordi nel ritenere che sarebbe proseguita la ripresa economica registrata nella seconda metà del 2010. Del resto gli avvenimenti degli ultimi mesi e che rischiano di ostacolarla in maniera piuttosto pesante erano del tutto imprevedibili.

Le rivolte in Algeria, Tunisia ed Egitto, il terremoto in Giappone e la guerra in Libia, infatti, rischiano di compromettere gravemente la ripresa economica e di avere gravi ripercussioni sul prezzo del petrolio e sull’andamento del cambio euro dollaro.

Cambio euro dollaro volatile dopo dati occupazione USA

Dopo il rialzo di ieri messo a segno dall’euro nei confronti del dollaro per i dati relativi all’inflazione e per le parole del presidente della Bce Jean-Claude Trichet, che ha indirettamente prospettato un imminente aumento dei tassi di interesse, oggi il cambio tra le due valute risulta piuttosto instabile.

Stamane in attesa dei dati sull’occupazione statunitense l’euro è riuscito a mantenersi in prossimità dei livelli massimi degli ultimi quattro mesi, per poi invertire la rotta dopo la diffusione dei numeri registrati dal mercato del lavoro USA, secondo i quali a febbraio sono stati creati 192.000 nuovi posti di lavoro rispetto ai 185.000 oggetto delle previsioni.

Euro in calo dopo dichiarazioni Trichet

Dopo la consueta conferenza stampa tenuta dal presidente della Bce Jean-Claude Trichet poco dopo l’annuncio della decisione della Banca centrale europea di mantenere invariati i tassi di interesse all’1%, il cambio euro dollaro è balzato ai livelli massimi degli ultimi quattro mesi.

A spingere al rialzo la moneta unica è stata l’ipotesi avanzata da Trichet, secondo cui è probabile che il tasso di riferimento verrà aumentato già a partire dal prossimo aprile, pur precisando che ancora nulla è certo.

Euro in rialzo per dati inflazione

L’euro ha raggiunto oggi il livello massimo contro il dollaro dallo scorso 9 novembre a quota 1,3868. A spingere al rialzo la moneta europea è ancora una volta la politica monetaria della Banca centrale europea, che secondo le previsioni dovrebbe aumentare i tassi di interesse a partire dalla prossima estate, iniziando con un incremento di un quarto di punto percentuale per poi portarli al 2% tra la fine del 2011 e i primi mesi del 2012.

Al contrario, invece, sul dollaro pesa l’orientamento a riguardo adottato dalla Federal Reserve, che al contrario si è detta propensa a mantenere ancora bassi i tassi di interesse.

Previsioni andamento euro 2011

I diversi orientamenti in materia di politica monetaria della Federal Reserve e della Banca centrale europea hanno condizionato in modo rilevante l’andamento del cambio euro dollaro nel corso degli ultimi due mesi, durante i quali la moneta europea ha raggiunto livelli massimi contro il biglietto verde. Ma cosa accadrà nel corso della restante parte dell’anno?

Panorama Economy lo ha chiesto a tre esperti. Il primo di questi è Michael Krautzberger, responsabile del reddito fisso di BlackRock, secondo cui i paesi dell’area euro non hanno nulla da temere.

Euro in rialzo per acquisti Asia

L’euro continua a guadagnare terreno nei confronti del dollaro grazie al costante flusso di acquisti da parte delle banche centrali asiatiche.

Viaggiano al ribasso, invece, il dollaro australiano e il dollaro canadese soprattutto a causa delle dichiarazioni di Moody’s, che ha avvertito dell’esistenza di un concreto rischio di declassamento delle principali banche di entrambi i paesi.

Previsioni andamento valute 2011

Secondo Bilal Hafeez, responsabile delle strategie valutarie di Deutsche Bank, la volatilità del cambio euro dollaro che ha caratterizzato il 2010 non riguarderà anche il 2011. A suo avviso, infatti, nel corso dei prossimi mesi il cambio euro dollaro salirà a quota 1,40 per poi scendere a 1,30 nel corso dell’ultima parte dell’anno.

Questa convinzione deriva sostanzialmente dal fatto che la crisi della Grecia e dell’Irlanda sono giunte inaspettate, mentre per la Spagna si è iniziato a lavorare sul problema prima che fosse troppo tardi. In altre parole ora l’Unione europea è preparata, per cui un’altra eventuale crisi non dovrebbe avere conseguenze disastrose sulla moneta europea.