
Il calo dell’euro è però limitato nei confronti del dollaro a causa della debolezza strutturale del biglietto verde, a sua volta colpito dai timori su un possibile default degli Stati Uniti.
Il calo dell’euro è però limitato nei confronti del dollaro a causa della debolezza strutturale del biglietto verde, a sua volta colpito dai timori su un possibile default degli Stati Uniti.
Di questa debolezza, tuttavia, non è riuscito a beneficiarne il dollaro, allo stesso tempo colpito dai timori su un possibile default degli Stati Uniti a causa dell’eccessiva lentezza con cui i membri del Congresso stanno cercando di arrivare ad un accordo per fissare un nuovo tetto di indebitamento del paese.
L’incertezza sul futuro dell’economia statunitense ha notevolmente indebolito il dollaro, il cui indice è arrivato a toccare nel corso della seduta asiatica i livelli minimi delle ultime tre settimane.
A causare il nuovo calo della divisa europea a vantaggio del biglietto verde sono state ancora una volta le agenzia di rating, in particolare Moody’s che ha attuato un downgrade sulla Grecia. Moody’s ha infatti nuovamente attuato un taglio del rating sul debito di Atene portandolo da “Caa1” a “Ca”, ovvero ad un passo dalla soglia prestabilita di default.
La lieve risalita dell’euro rischia però di diventare a breve solo un bel ricordo, dal momento che l’andamento dei titoli di Stato non favoriscono l’andamento della divisa europea nei confronti della altre principali valute di riferimento. A preoccupare sono soprattutto i rendimenti dei titoli di Stato italiani e spagnoli, con il tasso del Btp a dieci anni che ieri è tornato a oltrepassare la soglia di 6%.
I risultati degli stress test effettuati sulle banche europee nei giorni scorsi e che sono stati superati da 82 istituti su un totale di 90 non sono bastati a convincere gli investitori della solidità degli istituti di credito europei di fronte alle difficoltà che stanno attraversando nell’ultimo periodo le finanze di diversi paesi della zona euro.
Ad influire sull’andamento del cambio euro dollaro è stata la questione del possibile downgrade degli USA sollevata dalle agenzie di rating Standard & Poor’s e Moody’s e che, secondo alcuni analisti, potrebbe accelerare le trattative tra Casa bianca e Congresso per la determinazione di un nuovo tetto di indebitamento per il paese.
Come se non bastasse, inoltre, a rendere il quadro ancora più incerto e complicato è stata la decisione dell’agenzia di rating Moody’s, che poche ore fa ha comunicato di aver tagliato il rating dell’Irlanda di un gradino portandolo a “Ba1” dal precedente “Baa3”, un livello considerato “spazzatura” (junk), con outlook negativo.
Il riaccendersi dei timori su un ulteriore peggioramento della crisi sovrana che sta attraversando l’Europa ha portato l’euro a scivolare sotto quota 1,40 nei confronti del dollaro e a toccare nuovi minimi storici contro il franco svizzero.
Dopo Grecia, Irlanda e Portogallo, dunque, anche l’Italia rischia di dover correre ai ripari e di chiedere aiuto all’Unione europea e al Fondo monetario internazionale per far fronte al suo elevato debito.