L’economia mondiale ha bisogno che si agisca e in fretta: può essere riassunto con queste poche parole l’intervento di Mario Draghi, ex presidente della BCE, intervenuto come co-presidente del gruppo di lavoro del G30 in un rapporto preliminare realizzato dall’organizzazione e incentrato sulla ristrutturazione delle imprese dopo il Covid.
Mario Draghi
Bce, Sabine Lautenschläger lascia il board in contrasto con Draghi
A quanto pare la politica di Mario Draghi, attuale presidente della BCE non piace proprio a tutti i membri del board e quello che si pensava potesse accadere è successo: la tedesca Sabine Lautenschläger, uno dei sei membri del Comitato esecutivo lascerà il mandato il prossimo 31 ottobre.
Draghi, scelta del suo successore più difficile del previsto?
Il tempo di Mario Draghi alla BCE sta per finire e la scelta del suo successore sembra essere più difficile del previsto e non perché manchi personale preparato: quello di cui si ha paura è che la politica possa metterci il suo zampino malevolo.
Anche Bce e Mario Draghi nell’occhio della politica italiana?
Anche Bce e Mario Draghi nell’occhio della politica italiana? Sembrerebbe di no anche se, dopo il recente caso di Bankitalia e Visco c’è poco da fidarsi: come possibile che non si capisca che indebolire alcune istituzioni porta solamente problemi sul lungo periodo?
Mario Draghi e Fed contro il protezionismo
Janet Yellen, numero uno della Fed e Mario Draghi, governatore della BCE si scagliano fermamente contro il protezionismo che potrebbe riportare le economie mondiali al periodo di crisi vissuto qualche anno fa. Da Jackson Hole il messaggio è chiaro e ben scandito.
Mario Draghi rafforza ancora l’euro
Mario Draghi è senza dubbio uno dei punti cardine del rapporto tra la valuta americana e quella europea. L’euro infatti continua ad essere più forte del dollaro in maniera netta, toccando i massimi a quasi 2 anni. Un andamento che dura ormai da settimane e che è stato consolidato nei giorni scorsi proprio dalle parole del presidente della BCE.
Cambio euro-dollaro sotto 1,29 dopo tassi BCE invariati
La giornata di ieri ha visto la BCE come protagonista assoluta della scena sui mercati finanziari, orfani dei mercati americani per la festività dell’Indipendence Day. L’Eurotower ha deciso di mantenere invariati i tassi di interesse, come da attese, al minimo storico dello 0,5%. La conferenza stampa di Mario Draghi, governatore dell’istituto monetario di Francoforte, ha dato il via a movimenti direzionali rilevanti, con boom delle borse e crollo dell’euro sul mercato forex. Il banchiere italiano ha utilizzato toni da colomba sulla dinamica futura dei tassi.
Cambio euro-dollaro in area 1,30 in attesa tassi BCE
C’è grande attesa sui mercati finanziari per la riunione odierna della BCE, che alle ore 13.45 annuncerà il nuovo livello del costo del denaro nell’eurozona. L’Eurotower non dovrebbe modificare i tassi di interesse, fermi allo 0,5% sul minimo più basso di sempre. Durante l’ultimo meeting della BCE, il governatore Mario Draghi aveva già preannunciato che l’istituto monetario di Francoforte avrebbe agito sui tassi solo in caso di necessità. Inoltre, il banchiere italiano ha più volte sottolineato che ci sono segnali di stabilizzazione del ciclo economico nell’area euro.
Yen sui massimi a due mesi con sell-off dei mercati
I continui ribassi della borsa di Tokyo, la debolezza dei mercati azionari europei e l’inizio della fase di correzione a Wall Street stanno favorendo l’ascesa dello yen, che storicamente tende ad apprezzarsi nei momenti di maggiore turbolenza sui mercati e quando le borse evidenziano robusti sell-off. Il clima di appetito per il rischio è in costante diminuzione e iniziano anche ad aumentare i timori di un flop dell’Abenomics, ovvero il programma di politica economica voluto dal premier nipponico Shinzo Abe per rilanciare l’economia del Giappone.
Rally dei Btp favorito dalla fiducia sull’euro
L’ottimo andamento dei Btp può essere spiegato per lo più con la fiducia che gli investitori continuano a riporre nella moneta unica, che da fine luglio 2012 ha messo a segno uno spettacolare rally su dollaro e yen grazie alle rassicurazioni offerte da Mario Draghi e dalla politica monetaria meno accomodante intrapresa dalla Bce rispetto alle altre grandi banche centrali mondiali (Fed e BoJ in primis). D’altronde, la quotazione dei Btp è in costante miglioramento nonostante la grave crisi economica in corso in Italia, con un mix di recessione ed elevata disoccupazione.