Come eliminare o ridurre il bollo sul dossier titoli

L’aumento del costo del bollo sul dossier titoli previsto dalla manovra finanziaria 2011 rischia di rallentare non poco gli investimenti in azioni e obbligazioni. Sono già diversi, infatti, gli investitori che stanno valutando la possibilità di optare per forme alternative di investimento, dal momento che l’aumento del costo del bollo in alcuni casi va ad eliminare completamente la convenienza di determinate tipologie di investimenti.

Secondo una recente indagine, infatti, in caso di portafogli a basso rischio può capitare che il costo del bollo vada ad annullare completamente i profitti.

Errori da evitare investendo in momenti di crisi

Investire i propri risparmi e riuscire ad ottenere una remunerazione soddisfacente non è affatto cosa semplice, specie se si decide di investire in periodi di crisi e di instabilità dei mercati finanziari. In contesti del genere, infatti, è opportuno procedere con estrema cautela e valutare attentamente ogni singola mossa, nonchè evitare una serie di errori comuni che vengono spesso commessi dalle persone che decidono di investire i loro soldi nonostante il difficile contesto economico e finanziario.

Gli errori più comuni che si commettono in questi casi vengono elencati da Panorama Economy, che mette in guardia gli investitori da alcune delle più frequenti banalità che si dicono in questi casi.

Investire nei diamanti

In momenti di instabilità dei mercati finanziari gli investitori sono soliti investire nei cosiddetti beni rifugio. Tra questi figura in prima linea il metallo giallo che nel corso degli ultimi anni ha registrato performance sorprendenti facendo salire alle stelle il suo prezzo.

Secondo una recente indagine pubblicata su CorrierEconomia, infatti, l’oro rappresenta senza dubbio il miglior investimento se paragonato ad immobili, titoli di Borsa, e titoli di Stato, basti pensare che chi ha investito in oro 100.000 euro dieci anni fa si trova oggi a possedere ben 297.00 euro. Lo stesso investimento se effettuato tre anni fa avrebbe invece fatto lievitare la cifra iniziale fino a superare i 150.000 euro.

Rendimento investimento immobiliare

Investire nel mattone è da sempre considerato un modo per mettere al sicuro i propri risparmi e per ottenere una rivalutazione della somma investita nel lungo periodo, a testimoniarlo anche e soprattutto la tenuta dei prezzi dopo la crisi del 2008.

Al contrario, tuttavia, c’è anche chi suggerisce prudenza verso questa tipologia di investimento alla luce del fatto che al momento i prezzi risultano essere ancora molto elevati, circostanza che esclude in parte l’ipotesi di una forte rivalutazione nel tempo.

Dove investire in immobili

Tra gli investimenti più sicuri al primo posto c’è senza dubbio il mattone, una soluzione che da sempre gli italiani privilegiano per i propri risparmi, soprattutto in periodi di tensione e instabilità finanziaria.

In merito alla convenienza di questa tipologia di investimento esistono diverse scuole di pensiero. C’è chi lo reputa un investimento conveniente a fronte dell’imminente ritorno dell’inflazione, della tenuta dei prezzi anche dopo la crisi del 2008 e del naturale apprezzamento del valore nel lungo periodo.

Investire nel legno

Secondo gli analisti gli investitori che intendono investire nelle materie prime dovrebbero prendere in considerazione anche il legno, un materiale molto spesso trascurato da questo punto di vista nonostante offra delle ottime potenzialità di guadagno. Secondo gli esperti, infatti, la domanda di questa materia prima dovrebbe registrare una forte crescita nel corso dei prossimi anni soprattutto grazie alla crescita economica dei paesi emergenti e al conseguente miglioramento della qualità della vita.

Il legno, infatti, viene impiegato in diversi campi, tra cui quello delle costruzioni, motivo per il quale si prevede che nel corso dei prossimi anni la domanda di questa materia prima da parte dei soli paesi emergenti registrerà un incremento compreso tra il 3% e il 5% annuo.

Investire dopo le nuove tasse su titoli e depositi

Dopo l’introduzione delle nuove tasse su risparmi e investimenti, tra cui figura in prima linea l’aumento del costo del bollo sul dossier titoli, gli investitori si ritrovano in un certo senso costretti a rivedere la composizione del proprio portafoglio di investimenti al fine riuscire ad ottimizzare i profitti, soprattutto perché in alcuni casi la nuova tassazione potrebbe addirittura andare ad annullare i guadagni.

L’aumento del costo del bollo annuo sul dossier titoli e la riforma delle aliquote fiscali, secondo un’indagine condotta da CorrierEconomia, andrà a pesare soprattutto sui rendimenti di Bot, Btp e azioni italiane, mentre al contrario i rendimenti sui depositi online saliranno grazie alla discesa dell’aliquota.

Come vendere allo scoperto

La vendita allo scoperto, detta anche Short Selling, è un’operazione finanziaria mediante la quale un investitore, detto anche venditore allo scoperto, vende della azioni che non possiede allo scopo di realizzare un profitto in vista di un loro imminente ribasso.

In questo caso, dunque, i titoli venduti vengono prestati all’investitore da una banca o da un intermediario finanziario, a cui il soggetto dovrà poi restituirli comprandoli nuovamente entro un determinato lasso di tempo. Se si verificherà il prospettato ribasso il venditore potrà riacquistarli ad un prezzo inferiore e realizzare così un profitto pari alla differenza tra il prezzo di vendita e quello di acquisto.

Cosa significa vendere allo scoperto

Per vendita allo scoperto si intende un’operazione finanziaria consistente nella vendita di titoli non realmente posseduti dal venditore e che verranno da questi acquistati nel momento in cui dovrà consegnarli all’acquirente, sperando in un loro ribasso in maniera tale da realizzare un profitto.

Ma come è possibile che il venditore ceda delle azioni che realmente non possiede? Nella vendita allo scoperto questo risulta possibile in quanto il venditore allo scoperto riceve in prestito da una banca o da un intermediario finanziario i titoli, che verranno subito venduti.

Nuove tasse su risparmi e investimenti

La nuova manovra finanziaria non risparmia neanche i piccoli investitori, in quanto stando alle prime informazioni emerse ieri, che dovranno essere poi ulteriormente chiarite e aggiornate nel corso dei prossimi giorni, tra le misure previste dalla nuova normativa ci sarebbe anche un incremento del costo del bollo annuale sul deposito titoli, che passerà a 120 euro dagli attuali 34,2 euro.

Un incremento sostanzioso, dunque, di cui ne risentiranno soprattutto gli investitori che scelgono un portafoglio a basso rischio e, quindi, a basso rendimento.