Rendimenti Titoli di Stato 2011

I titoli di Stato vengono acquistati non solo dagli investitori, che cercano di ottenere una remunerazione acquistando strumenti del debito pubblico, ma anche dai risparmiatori, che decidono di acquistare titoli di Stato italiani o di altri paesi europei per parcheggiare i propri risparmi e ottenere dei tassi di interesse che vanno a coprire in tutto o in parte gli effetti dannosi dell’inflazione.

Ma quali sono i rendimenti offerti dai titoli di Stato? Per fornire un quadro completo dei rendimenti dei diversi titoli di Stato riportiamo un’interessante elaborazione realizzata da CorrierEconomia e che indica i rendimenti dei diversi titoli di Stato suddivisi per durata.

Tassazione Buoni fruttiferi postali

Tra le caratteristiche interessanti dei Buoni fruttiferi postali figura senza dubbio quella della tassazione. Questa forma di risparmio/investimento viene infatti scelta da un cospicuo numero di persone non solo per la sua estrema semplicità ma anche e soprattutto per i suoi bassi costi.

Oltre a non comportare alcun tipo di spesa per l’acquisto e il rimborso, infatti, i Buoni fruttiferi postali non necessitano di un dossier titoli per cui il sottoscrittore non è costretto a dover pagare il bollo e le spese di tenuta del conto, spese che in caso di investimenti non eccessivamente elevati possono anche andare ad assorbire completamente i guadagni.

Buoni fruttiferi postali dormienti

Tra i consigli degli esperti a chi sceglie di sottoscrivere un Buono fruttifero postale, soprattutto nel caso in cui si sceglie una tipologia a lunga scadenza, c’è anche la raccomandazione di non dimenticarlo, altrimenti si rischia di perdere sia il capitale investito che gli interessi maturati.

I Buoni fruttiferi postali emessi da Poste Italiane in forma cartacea, infatti, si prescrivono una volta che sono trascorsi dieci anni dalla scadenza del titolo senza che il sottoscrittore abbia reclamato la restituzione del denaro.

Come fare per investire in Borsa

Cercare di moltiplicare i propri risparmi investendo in Borsa non è cosa semplice, tuttavia si tratta di una tipologia di investimento sempre più utilizzata anche da persone poco esperte.

Per poter iniziare ad investire in Borsa è anzitutto necessario aprire un deposito titoli, ovvero una sorta di conto in cui risultano tutti i nostri movimenti. In altre parole il dossier titoli può essere inteso coma una sorta di portafoglio nel quale confluiscono le azioni comprate e fuoriescono le azioni vendute.

Dividend yield 2010-2011 blue chips Piazza Affari

I dividendi rivestono un’importanza fondamentale per gli azionisti, basti pensare che la maggior parte di questi decide di scegliere le azioni su cui investire proprio basandosi sui dividendi.

Gli esperti, in particolare, valutano il rendimento dei dividendi attraverso diversi indicatori, tra cui figura in primo piano il dividend yield, ovvero il rapporto tra la cedola e l’ultimo prezzo dell’azione. In altre parole attraverso il dividend yield viene calcolato il rendimento immediato del titolo, senza quindi considerare i guadagni o le perdite in conto capitale.

Previsioni Eps 2011 e dividendo società quotate

Le previsioni del consensus relative all’utile per azione delle società quotate a Piazza Affari, insieme alle previsioni dei dividendi 2012, rivestono un’importanza fondamentale per gli investitori che si trovano a dover scegliere le azioni su cui investire.

Di seguito forniamo quelle che alla fine di agosto 2011 risultano essere le stime del consensus rispettivamente sull’Eps e sul dividendo di ciascuna società quotata a Piazza Affari al 31 dicembre 2011.

Titoli azionari capaci di resistere alla recessione economica

L’instabilità dei mercati finanziari ha spinto diversi investitori ad optare per forme di investimento diverse rispetto a quelle aventi ad oggetto i titoli azionari, nonostante questo a Piazza Affari non mancano azioni che promettono di dare delle belle soddisfazioni.

A rivelarlo è uno stress test condotto da Equita Sim e che ha individuato i titoli azionari che sono capaci di offrire della valutazioni attraenti anche nel caso in cui dovesse verificarsi una nuova recessione economica.

Come investire in oro

A causa del’instabilità registrata dai mercati finanziari nel corso delle ultime settimane, un numero sempre maggiore di investitori ha scelto di puntare i propri risparmi sull’oro, facendo salire ulteriormente il prezzo del metallo prezioso fino a raggiungere nuovi record.

Il motivo è da ricercare nel fatto che il metallo giallo è da sempre considerato il bene rifugio per eccellenza, storicamente è stato infatti utilizzato per combattere l’inflazione e soprattutto come strumento per mettere al sicuro i propri risparmi in momenti di incertezza politica e di instabilità finanziaria.

Tassazione fondi comuni di investimento

Dal primo luglio 2011 è entrata in vigore la nuova tassazione sui fondi comuni, in particolare in forza delle nuove norme introdotte dal governo la tassazione relativa ai guadagni e alle perdite non sarà più carico del fondo ma a carico del singolo investitore, che si troverà a dover affrontare questo onere in sede di liquidazione delle quote.

La tassazione dovuta da ciascun investitore verrà prelevata dalla Società di Gestione del Risparmio, la stessa che si occuperà anche di rilasciare una certificazione relativa alle eventuali minusvalenze, che potranno essere compensate per i successivi quattro anni con plusvalenze realizzate mediante altri strumenti finanziari detenuti dallo stesso soggetto nel medesimo o in altri dossier titoli.

Consigli per investire nei fondi comuni

Gli esperti sono concordi nel ritenere che per gli investitori che in questo momento di turbolenza dei mercati finanziari si chiedono cosa fare con i fondi comuni la riposta ai loro dubbi è semplicemente quella di tenere ben salde le quote in portafoglio e di non farsi assolutamente prendere dal panico.

Il motivo di questo orientamento risiede nella natura stessa dei fondi comuni, ovvero strumenti che consentono all’investitore di diversificare il portafoglio senza concentrare il rischio su uno o pochi titoli, nonchè di accedere a mercati chiusi a investitori non istituzionali.