Costi bancari degli investimenti

Un’indagine condotta dai ricercatori dell’Università Bocconi di Milano per conto di CorrierEconomia ha evidenziato l’eccessivo peso dei costi bancari sugli investimenti azionari e obbligazionari, che vanno quindi ad incidere in maniera piuttosto pesante sui rendimenti intascati dagli investitori, soprattutto se il capitale investito non è molto elevato.

L’esempio è di un investimento di 10.000 euro. Se tale somma viene investita in BOT che offrono un rendimento ipotetico del 2%, bisognerà pagare alla banca 51 euro, ossia un quarto dei 200 euro complessivi guadagnati. Se tale cifra viene invece investita in BTP che offrono un rendimento ipotetico del 3%, alla banca bisognerà corrispondere addirittura la metà dei 300 euro guadagnati.

Luxottica entra nel portafoglio di Equita

Gli analisti di Equita continuano a credere in un trend rialzista dei mercati azionari, motivo per il quale hanno ulteriormente incrementato il peso dell’azionariato nel proprio portafoglio dal 94% al 98%.

In particolare, gli esperti della sim milanese hanno incluso nel loro portafoglio anche Luxottica, su cui hanno rating “buy” e target price a 33 euro. Al titolo è stato attribuito un peso di 400 bps alla luce degli ottimi risultati realizzati nel corso del terzo trimestre dell’esercizio in corso e delle ampie potenzialità di crescita nel medio termine. A tutto questo bisogna poi aggiungere la recente sottoperformace del titolo.

Gli errori da evitare negli investimenti secondo Kahneman

Si intitola “Thinking, Fast and Slow” il libro più letto in questo periodo a Wall Street. A scriverlo è stato il premio nobel Daniel Kahneman, che ha cercato di individuare i principali errori in cui sono soliti incorrere la maggior parte degli investitori.

Leggendo questo libro, dunque, chi investe in Borsa può cercare di evitarli e di rendere così più remunerativi i propri investimenti. Di seguito riassumiamo i 10 errori più diffusi secondo Daniel Kahneman.

Andamento mercato materie prime prima parte 2012

Sono diverse le materie prime che da gennaio 2012 hanno realizzato un trend positivo, complici diversi fattori macroeconomici come il rallentamento economico, alcuni eventi atmosferici naturali che hanno causato un aumento dei prezzi di alcuni prodotti agricoli e i diversi interventi arrivati dalle banche centrali, come quello della Federal Reserve che ha causato un’impennata del prezzo dell’oro.

Tra le materie prime che sono riuscite a mettere a segno i migliori guadagni figura ai primi posti figura la soia, che dall’inizio dell’anno ha messo a segno un +45% soprattutto a causa della siccità nel Midwest.

Titoli azionari su cui investire dopo piano anti-spread

Gli analisti di Mediobanca hanno fornito una lista di titoli presenti sul listino di Piazza Affari e sui quali a loro avviso vale la pena puntare all’indomani dell’annuncio del piano anti-spread predisposto dalla Bce e che senza dubbio apre le porte ad un nuovo scenario macroeconomico.

La maggior parte dei titoli contenuti nella lista di Mediobanca sono protagonisti stamane di una buona performance, sulla scia del netto rialzo registrato oggi dai principali indici azionari del listino milanese.

Azioni italiane da comprare secondo Cheuvreux seconda parte 2012

Gli analisti di Cheuvrex, dopo aver raccomandato una posizione difensiva sull’Italia nel corso del primo semestre dell’anno, consigliano ora una maggiore esposizione verso alcuni titoli italiani, soprattutto alla luce del netto miglioramento sul fronte della percezione del rischio.

Secondo gli esperti della banca francese, infatti, il costo del rifinanziamento appare ora più accessibile, per cui l’obiettivo dell’Italia di portare i conti in equilibrio appare ora come un qualcosa di assolutamente raggiungibile, sebbene si tratti di un processo ancora piuttosto lungo e sebbene ci siano ancora alcuni importanti aspetti da risolvere.

Rendimento BTP supera quello degli immobili

Fino a soli pochissimi anni fa investire in immobili appariva senza dubbio come la scelta vincente per vedere i propri risparmi rivalutarsi anno dopo anno. Attualmente però lo scenario è radicalmente cambiato.

Come sottolineato in un articolo di Plus (inserto de Il Sole 24 Ore), oggi sul fronte dei rendimenti l’investimento immobiliare, appesantito dalle tasse, non tiene il passo dei BTP decennali, certamente più rischiosi ma decisamente più remunerativi.

Portafoglio a bilanciere per investire durante la crisi

In periodi come questo, caratterizzati da una forte instabilità dei mercati finanziari, Andrew Garthwaite, strategist azionario di Credit Suisse, consiglia un portafoglio “a bilanciere”, ossia composto per il 60-70% da quelli che sono i titoli azionari più stabili e sicuri e per il restante 30-40% da quelli che invece appaiono come i titoli più rischiosi e sensibili alle variazioni del mercato, ma che però in caso di miglioramento promettono ampi rendimenti.

Previsioni rendimento definitivo BTP Italia giugno 2012

Considerando che il rendimento minimo garantito per la seconda emissione di BTP Italia è stato fissato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze al 3,55%, il rendimento definitivo con ogni probabilità arriverà a sfiorare il 7%.

Al valore base del 3,55%, infatti, dovrà essere aggiunto il tasso di inflazione italiano depurato dall’aumento del prezzo del tabacco, pari a circa il 3,2%. Questo significa che il rendimento definitivo del BTP Italia non potrà essere inferiore al 6,75%, anzi, è probabile che risulterà essere addirittura superiore a tale valore, soprattutto in considerazione del possibile aumento, seppur di pochi punti, del rendimento base.

Valute su cui investire per difendersi dalla svalutazione dell’euro

Se la crisi della zona euro non dovesse risolversi in breve tempo si assisterà quasi certamente ad una svalutazione dell’euro e alla conseguente rivalutazione di altre valute. Per tale motivo, dunque, in un contesto del genere riservare una parte del proprio portafoglio a bond denominati in una valuta diversa dall’euro appare quasi un obbligo.