Continuano ad aumentare le posizioni di matrice catastrofista sul destino dell’euro. Sembra, infatti, che stia tornando in auge il dilemma della sopravvivenza dell’euro nel medio-lungo periodo, nonostante sul finire di luglio scorso Mario Draghi ha fatto capire a chiare lettere che è pronto a fare tutto ciò che è necessario pur di salvare la moneta unica. Ieri, in un’intervista al quotidiano tedesco Handelsblatt, il leader del MoVimento 5 Stelle, Beppe Grillo, ha dichiarato che l’Italia è di fatto già fuori dall’euro, creando non poche preoccupazioni sull’l’integrità dell’eurozona.
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Euro sui minimi a tre mesi verso 1,29 dollari
Ieri sono tornate a farsi sentire le vendite sull’euro, che ha perso quota su dollaro, yen, sterlina e altre valute minori. Il tasso di cambio euro/dollaro, che da qualche giorno era inserito all’interno di un trading range compreso tra 1,3130 e 1,2950, ha rotto gli indugi ed è tornato a scendere prepotentemente andando a perforare l’area di supporto giornaliera di 1,2950. I prezzi sono scesi fino a 1,2923, toccando il minimo più basso da oltre tre mesi. Stamattina è in corso un rimbalzo tecnico, che finora ha spinto i prezzi fino in area 1,2980.
Euro crolla a 1,30 dollari su rischio ingovernabilità in Italia
Il voto elettorale italiano è finito sulle prime pagine dei quotidiani di tutto il mondo e sotto la lente degli investitori internazionali, che temono l’ingovernabilità del paese a causa della risicata maggioranza ottenuta dalla coalizione di centro-sinistra di Bersani sia alla Camera che al Senato. Inoltre, l’affermazione del populismo del M5S di Grillo e il clamoroso recupero di Silvio Berlusconi rischiano di far ripiombare l’Italia in un pericoloso vortice di instabilità politica e finanziaria. Sul forex l’euro è letteralmente crollato contro tutte le principali valute mondiali.