Ieri è stata una giornata molto negativa per le borse europee e per la moneta unica europea. Le forti vendite hanno portato a bruciare altri 140 miliardi di capitalizzazione in Europa: nell’intraday la borsa di Milano aveva superato una perdita del 4%. A far crollare nuovamente le borse continentali e l’euro è stata la notizia, diffusa a margine del vertice straordinario UE, della preparazione di un piano B in vista dell’uscita della Grecia dall’unione monetaria. L’indicazione sarebbe arrivata dai funzionari del team di lavoro dell’Eurogruppo.
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Rating Grecia tagliato da Fitch a CCC
Ieri in serata l’agenzia di rating Fitch ha deciso di tagliare il giudizio sul merito di credito della Grecia a CCC dal precedente livello B-. L’outlook resta negativo. La nuova valutazione è un gradino sopra la fatidica D, cioè default. Secondo quanto dichiarato dall’agenzia “il downgrade riflette il rischio, esacerbato, che la Grecia possa non essere più in grado di sostenere la sua presenza nell’Unione economica e monetaria”. A questo punto i riflettori sono tutti puntati verso le prossime elezioni del 17 giugno.
Grecia sempre più vicina a uscire dall’euro
Ieri in Grecia è fallito il tentativo di formare un nuovo governo tecnico, sulla falsariga dell’esperienza italiana con l’esecutivo Monti. Il leader del Pasok, Evangelos Venizelos, ha dichiarato che non ci sono i presupposti per costituire un governo di unità nazionale e che a giugno si tornerà alle urne. Si tratta di un voto che si trasformerà indirettamente in un referendum sulla permanenza o meno del paese nella zona euro. Dal voto stesso dovrebbe emergere il partito di sinistra radicale Syriza, che si oppone alle misure di austerità imposte da Ue e Fmi.