Euro crolla dopo salvataggio choc di Cipro

La nuova ottava sui mercati finanziari si è aperta carica di tensioni e incertezze, a seguito del salvataggio choc che Europa e Fmi hanno orchestrato per salvare la piccola isola di Cipro. Nel corso del week-end i ministri finanziari dell’Ue-17 hanno trovato un accordo politico con il governo di Nicosia per concedere un pacchetto di aiuti finanziari da 10 miliardi di euro. In cambio, però, è stata chiesta una misura choc di natura straordinaria per garantire l’affidabilità creditizia del paese.

Fiorino crolla dopo stop al dialogo tra Ungheria e UE

Pesante battuta d’arresto per il fiorino ungherese sui mercati internazionali, a seguito della riforma della Costituzione effettuata dal premier Viktor Orban, conservatore, populista e nazionalista, che ha chiuso ogni possibilità di dialogo con l’Unione Europea senza tener conto dei richiami di Bruxelles, delle proteste di piazza e delle pesanti accuse dell’opposizione. Orban continua così ad andare avanti con la sua politica di autarchia, chiudendo le porte all’Occidente. Una settimana fa Orban aveva anche messo sotto tutela la Banca Centrale ungherese.

Draghi deve tagliare i tassi secondo Christine Lagarde (Fmi)

La prolungata recessione in Europa inizia a preoccupare il Fondo Monetario Internazionale, che è un partner dell’Ue e della Bce nell’ambito del programma di aiuti finanziari ai paesi della periferia europea maggiormente in difficoltà. Christine Lagarde, direttore del Fmi, ha espresso il suo disappunto per l’eccessiva rigidità delle autorità europee nella gestione della politica monetaria nell’area euro. Lagarde ritiene che la Bce ha ancora margine per tagliare i tassi di interesse. La signora Lagarde fa notare che finora ci sono stati miglioramenti solo dal lato finanziario, ma non a livello di economia reale.

Euro non fallirà secondo Credit Suisse

Alla Credit Suisse c’è ancora ottimismo sulle possibilità che l’euro esca a testa alta dalla fase di forte incertezza attuale, creata dall’esito inconcludente delle elezioni politiche italiane avvenute il 24 e 25 febbraio. Insomma, secondo gli esperti della banca d’affari elvetica l’euro supererà anche questa difficile prova come già avvenuto nei mesi precedenti, come ad esempio sul finire del 2011 o la scorsa estate. Brady Dougan, chief executive officer di Credit Suisse, ritiene che “si vede chiaramente che l’euro non è alla fine”.

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Euro verso 1,33 dollari dopo dati macro negativi

Giornata molto negativa per l’euro sui mercati internazionali, a causa della pubblicazione di una serie di dati macroeconomici che sono risultati negativi e inferiori alle attese degli analisti. In mattinata erano stati pubblicati i dati preliminari sul pil di Francia e Germania, che hanno evidenziato una flessione peggiore del previsto nell’ultimo trimestre dello scorso anno. Poi è toccato al pil dell’intera area euro. Nel quarto trimestre 2012 il pil dell’Ue-17 è diminuito dello 0,6% rispetto al trimestre precedente e dello 0,9% rispetto allo stesso periodo del 2011.

Bce non taglierà i tassi secondo Société Générale

C’è grande attesa sui mercati finanziari per la riunione della Bce di domani, dalla quale emergerà anche il nuovo livello dei tassi di interesse nella zona euro. Secondo la maggior parte degli economisti e degli analisti finanziari intervistati da Bloomberg su questo tema, i tassi dovrebbero restare fermi allo 0,75%. E’ di questo avviso anche Société Générale. Gli esperti della banca transalpina hanno dichiarato che “la decisione definitiva in merito al taglio dei tassi potrebbe dipendere dai dati di produzione industriale di questa settimana”.

Economia europea salvata dalla Cina

Verso la fine degli anni ’80 l’azione mirata Regan/Bush, grazie all’emissione delle obbligazioni Brady, ha permesso di salvare l’economia di diversi paesi dell’America Latina come il Brasile. Ora ad essere in crisi è proprio l’America e con lei anche l’Europa nonostante la situazione economica del vecchio continente sia solida e a pesare sono solo alcuni stati dell’eurozona.

Il debito sovrano di alcuni stati membri tra cui Grecia, Irlanda, Portogallo e Italia potrebbe essere acquistato da paesi considerati emergenti come appunto Brasile, Russia, India e Cina meglio conosciuti come BRIC.