L’oro continua a mostrare una marcata debolezza sui mercati internazionali, con le quotazioni sempre al di sotto dei 1.400 dollari e con la possibilità di scendere ulteriormente nei prossimi giorni fin sotto 1.380 dollari. Con gli investitori pessimisti sull’oro nel 2013 diminuiscono anche le scommesse rialziste sul metallo giallo, che probabilmente resterà sotto pressione anche nella seconda parte dell’anno. Broker e banche d’affari continuano a lanciare target price poco confortanti. Ieri è toccato a Société Générale, che già nei mesi scorsi aveva sconsigliato l’acquisto di oro.
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Oro si avvicina a 1.800$ prima dei non-farm payrolls
Non si ferma il rally dell’oro, che stamattina è salito sui massimi da metà novembre 2011 a 1.795,8 dollari l’oncia. La quotazione spot del prezioso metallo giallo continua a salire senza soste, sebbene negli ultimi giorni è mancato lo strappo decisivo in grado di spingere subito i prezzi sopra 1.800 dollari. L’oro sta beneficiando molto delle continue iniezioni di liquidità da parte delle principali banche centrali mondiali, in primis la Federal Reserve che ha lanciato poco più di venti giorni fa il terzo round di allentamento monetario (QE3).
Possibile fuga degli investitori dall’oro
Continua la fase di incertezza per le quotazioni dell’oro, che ormai da qualche giono si muove tra 1600$ l’oncia e 1560$. Il prezioso metallo giallo sta comunque resistendo meglio degli altri metalli in questa delicata fase sui mercati finanziari, grazie soprattutto agli acquisti effettuati dalle banche centrali. Pochi giorni fa la Russia ha fatto sapere di aver aumentato le riserve auree di altre 6,2 tonnellate nel mese di giugno. Ieri si è saputo che anche il fondo sovrano azero sta puntando sul lingotto.