Il dollaro americano sembra stia riacquistando la forza che lo aveva contraddistinto da inizio mese, dopo che nelle ultime 3-4 sedute aveva mostrato segnali di rallentamento. Il biglietto verde sembra così farsi preferire a valute con fondamentali poco attraenti, dovuti ad economie in frenata (Regno Unito, Giappone, Cina) o incanalate verso la recessione (Europa). Nonostante il boom dell’azionario mondiale, l’appetito per il rischio non coinvolge del tutto le valute più speculative (come euro e sterlina), mentre le high-yield currencies sono addirittura in forte calo (come il dollaro australiano e neozelandese).
dollaro usa
Target price Euro/Dollaro 16 marzo 2012
Ieri è stata una giornata poco favorevole al dollaro americano, che arrivava da diverse sedute caratterizzate da grande forza nei confronti delle major currencies. Sono, però, arrivate buone notizie dal fronte della Grecia: dopo l’approvazione da parte dell’Eurogruppo dello sblocco del secondo piano di aiuti da 130 miliardi di euro, il Fmi ha dato l’ok per un prestito da 28 miliardi di euro. Intanto, mentre Fitch ha alzato il rating del paese sui nuovi bond a “B-“, S&P mantiene un giudizio “CCC” (“default parziale”). Tornano, però, i timori sul Portogallo: i CDS sono balzati alle stelle, lo spread ha raggiunto 1600 punti e il rendimento del quinquennale è volato al 17%.
Previsioni sul Dollaro USA per il 16 febbraio 2012
Il dollaro americano è la valuta più acquistata dagli investitori negli ultimi giorni, complice il ritorno di un contesto favorevole alla “risk aversion” a causa dell’incertezza sul destino della Grecia. Il tasso di cambio euro/dollaro è sceso stamattina fino in area 1.2970 e ormai sembra stia sempre più consolidando il bearish trend. Il cambio dovrebbe scendre fino al prossimo supporto di area 1.2880, anche se non è da escludere un rimbalzo tecnico fino all’area di resistenza, ex supporto, di 1.3025-30.