Rendimenti conti correnti 2011, ecco i migliori

Un’indagine pubblicata su CorrierEconomia e condotta in collaborazione con l’Osservatorio Finanziario, l’istituto di monitoraggio dei servizi bancari, ha individuato i conti correnti che offrono ai propri clienti un rendimento più elevato, un aspetto che interessa molto ai clienti ma che deve essere valutato con la dovuta attenzione perchè molto spesso ad un tasso di interesse più elevato corrispondono anche spese di gestione più alte.

La regola principale, dunque, è che il conto corrente conviene dal punto di vista dei rendimenti solo se questi riescono a superare le spese del conto.

Conti correnti meno costosi

Grazie ad un’indagine svolta da CorrierEconomia è possibile far fronte all’aumento dei costi bancari dopo l’introduzione delle nuove regole sulla trasparenza andando a conoscere quali sono i conti correnti meno costosi offerti in Italia.

Per quanto riguarda le famiglie con operatività media, nella classifica dei dieci conti correnti meno costosi il primo posto è occupato da Websella.it di Banca Sella (45 euro all’anno), seguito da Premiaconto Plus di Banco Popolare (45,36 euro), Semprepiù Risparmio di Popolare di Vicenza (52,68 euro), Conto Libero di Banca Padovana CC (56,86 euro), Conto Up di Banca Generali (58,36 euro), Senza spese più di Cariparma (62,42 euro), Credem Senza spese di Credito Emiliano (65,31 euro), ChiaroBpr Tuttoweb di Popolare Emilia Romagna (82,49 euro), Primo Assoluto di Popolare di Milano (86,02 euro) e Base Zero di Banca delle Marche (90,56 euro).

Costi prelievi bancomat ancora troppo elevati

Il 5 ottobre scorso il Garante della Concorrenza è intervenuto tagliando la spesa per il prelievo Bancomat sostenuta dalla banche del 3,4% portandola a 56 centesimi, ma nonostante questo il prezzo per il prelievo imposto al consumatore è rimasto invariato, una scelta che non stupisce affatto i clienti e le associazioni dei consumatori.

Tra questi figura Paolo Martinello di Altroconsumo, che sottolinea come sia difficile un abbassamento delle tariffe al prelievo, in quanto rappresenta per le banche uno dei maggiori introiti.