Il tasso di cambio euro-dollaro è sceso sotto l’area di supporto di 1,30, considerata una soglia psicologica in grado di influenzare le scelte tattiche degli investitori sul mercato forex. La congestione giornaliera sembra essersi così risolta a favore dei venditori e a questo punto il cambio potrebbe accelerare ancora verso il basso, in attesa di conoscere la decisione della BCE sui tassi di interesse (attesa per domani) e il dato sui non-farm payrolls e il tasso di disoccupazione negli Usa nella giornata di venerdì.
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Cambio euro-dollaro trova supporto a 1,30 in vista di Bce e payrolls
Ieri è iniziata una settimana fondamentale per l’andamento del tasso di cambio euro-dollaro, visto che tra giovedì e venerdì ci saranno due eventi macroeconomici in grado di innescare movimenti direzionali di grande rilievo, come accaduto già più volte in passato in occasione della pubblicazione di questi market mover. Giovedì è attesa la decisione della Bce sui tassi di interesse nell’area euro, mentre venerdì si conosceranno i risultati relativi al mercato del lavoro negli Stati Uniti: tasso di disoccupazione e non-farm payrolls.
Cambio euro-dollaro rimbalza dal supporto di 1,30
Sul forex è giornata di rimbalzi per il cambio euro-dollaro, che si è spinto fino in area 1,3080 dopo aver trovato supporto in area 1,30. Due giorni fa i prezzi erano riusciti a perforare la soglia psicologica di 1,30, spingendosi sui minimi delle ultime tre settimane a 1,2984. Poi c’è stato il recupero da quest’area di supporto e il mantenimento della quota di 1,30. Questo importante segnale tecnico ha spinto molti trader a comprare il cross Eur-Usd in vista di nuovi allunghi. Stamattina i prezzi hanno raggiunto la resistenza di area 1,3080.
Cambio euro-dollaro si avvicina a 1,30 in attesa dato Pil Usa
In attesa della pubblicazione del dato sul pil americano del terzo trimestre dell’anno (terza lettura, dato definitivo), che viene stimato a +2,4% a/a dagli analisti finanziari, sul forex resta molto forte il dollaro americano che stamattina ha aggiornato i top di periodo sull’euro. Infatti, il tasso di cambio euro-dollaro è riuscito a perforare la zona di supporto di 1,3050. I prezzi sono scesi finora a 1,3029, sui livelli più bassi da oltre tre settimane. La soglia psicologica di 1,30 appare sempre piùa portata di mano.
Euro resiste nonostante rialzo tassi spagnoli e italiani
In attesa della pubblicazione di una lunga serie di dati macroeconomici americani, attesi questo pomeriggio (tra cui spicca l’indice di fiducia dei consumatori), sul forex il tasso di cambio euro-dollaro resta sopra 1,31 nonostante stamattina le aste di bond spagnoli e italiani abbiano evidenziato un brusco aumento dei rendimenti. Nel caso della Spagna sono cresciuti molto i tassi a 3 e 9 mesi, mentre per l’Italia si è verificato un boom dei rendimenti dei titoli biennali, più che raddoppiati rispetto all’emissione del mese scorso.
Cambio euro-dollaro ai minimi da tre settimane sotto 1,31
Il tasso di cambio euro-dollaro continua a perdere valore sul forex, appesantito dal clima di risk off generalizzato sui mercati finanziari, dalla forza del biglietto verde dopo le recenti mosse della FED sul quantitative easing e dal caos in Grecia, con il Fmi che ha “minacciato” la sospensione della propria quota di aiuti finanziari. I prezzi sono scesi questa mattina fin sotto 1,31, toccando il minimo più basso delle ultime tre settimane a 1,3078. Solo dopo la pubblicazione di alcuni dati macroeconomici nell’eurozona è avvenuto un lieve rimbalzo tecnico.
Cambio euro-dollaro torna a 1,3250 dopo decisioni della FED
Ieri sera il mercato forex è stato scosso dalle decisioni in materia di politica monetaria della FED, ovvero la Banca Centrale degli Stati Uniti d’America. L’istituto monetario di Washington ha deciso di confermare i tassi di interesse nel range compreso tra lo 0% e lo 0,25%, sui livelli più bassi di sempre. Dalla conferenza stampa del governatore Ben Bernanke sono emerse indicazioni fondamentali per gli investitori su ciò che ha intenzione di fare la FED nei prossimi mesi. Bernanke ha infatti tracciato la road map della exit strategy della FED.
Cambio euro-dollaro sopra 1,34 in attesa della FED
Oggi è la giornata della FED, ovvero la Banca Centrale americana, che dovrà esprimersi in tema di politica monetaria comunicando il nuovo livello dei tassi di interesse (attesi invariati tra lo 0% e lo 0,1%) e l’ammontare del piano di quantitative easing (che resterà fermo a 85 miliardi di dollari al mese). La comunicazione dei tassi arriverà alle ore 20 italiane, mentre mezz’ora dopo avrà luogola conferenza stampa di Ben Bernanke. Gli investitori seguiranno attentamente le parole del governatore della FED, che dovrà fare chiarezza sul piano di QE.
Euro/Dollaro a 1,3370 sui massimi delle ultime 16 settimane
Non si ferma il rally dell’euro sui mercati valutari. L’exploit della moneta unica è piuttosto singolare, in quanto sta avvenendo in una fase di mercato in cui l’avversione al rischio è in deciso aumento. Basta osservare l’andamento dle borse europee e la risalita degli spread sovrani. Senza contare i timori legati al giudizio della Corte di Karlsrue sulla legittimità del piano OMT della Bce (scudo anti-spread), che finora è stato fondamentale per tenere a bada la speculazione internazionale da eventuali nuovi attacchi sul debito pubblico dei paesi europei più deboli.
Cambio euro/dollaro pronto al breakout di 1,31
Negli ultimi giorni sul forex abbiamo assistito a un ritorno della forza della moneta unica nei confronti delle major currencies, in attesa del meeting della Bce di domani. Il tasso di cambio euro/dollaro è riuscito a tornare in area 1,31, sui livelli più alti da quasi un mese. Finora i venditori sono stati in grado di respingere gli assalti dei compratori, proprio su questo importante livello tecnico. Tuttavia, potrebbe essere in atto una fase di accumulazione sotto i top di periodo, che a breve potrebbe portare al breakout di 1,31.