
L’indice in questione, infatti, a gennaio ha mostrato un miglioramento a 110,3, rispetto al 109,9 atteso dal consensus dei mercati finanziari. Il prossimo prezzo obiettivo per la valuta unica si posiziona a quota 1,3576 dollari.
L’indice in questione, infatti, a gennaio ha mostrato un miglioramento a 110,3, rispetto al 109,9 atteso dal consensus dei mercati finanziari. Il prossimo prezzo obiettivo per la valuta unica si posiziona a quota 1,3576 dollari.
Il ministro delle finanze russo, inoltre, ha spiegato che il governo potrebbe decidere di sottoscrivere le emissioni del fondo di stabilità europeo, anche se non intende investire i guadagni del fondo petrolifero sovrano in titoli di stato spagnoli.
La moneta unica ha raggiunto quota 1,3456 dollari, superando il massimo raggiunto ieri a 1,3383 dollari dopo le dichiarazioni rilasciate dal presidente della Bce.
L’euro ha anzitutto beneficiato dell’esito favorevole dell’asta dei bond spagnoli, la cui richiesta è stata pari al doppio dell’offerta, nonchè delle parole pronunciate dal presidente Bce, Jean-Claude Trichet, secondo cui le pressioni inflazionistiche di breve periodo nell’Eurozona richiedono un attento monitoraggio.
Il guadagno della moneta unica, tuttavia, è frenato per via dell’attesa sull’esito dell’asta dei bond del Portogallo, attraverso la quale Lisbona punta a collocare 1,25 miliardi di euro di titoli con scadenze 2014 e 2020, e su quella della Spagna attesa per domani.
Il ministro ha spiegato che il Giappone intende fornire il suo contributo per incrementare la fiducia in questa operazione, acquistando oltre il 20% delle obbligazioni offerte.
Secondo gli analisti la causa di questo forte ribasso della moneta unica è da ricercare nella vulnerabilità derivante dalle preoccupazioni sulla tenuta delle finanze pubbliche di alcuni paesi europei, tra cui soprattutto Portogallo, Spagna e Italia, che in settimana ricorreranno ai mercati per finanziare i propri debiti.
Ad influire in maniera negativa ancora una volta le preoccupazioni sui rischi che corre l’economia europea per via dei problemi di deficit di alcuni suoi paesi e che hanno causato un ampliamento dei rendimenti dei bond dei paesi periferici rispetto ai benchmark tedeschi.
Il cambio euro dollaro, in particolare, nel corso del pomeriggio si è attestato a 1,3169, ovvero il valore più basso dal 29 dicembre, per poi raggiungere quota 1,3182, in calo dello 0,95%.