
Poco prima delle otto ora italiana, infatti, il cambio euro dollaro si attesta a 1,4119/25 da 1,4190 della chiusura precedente.
Poco prima delle otto ora italiana, infatti, il cambio euro dollaro si attesta a 1,4119/25 da 1,4190 della chiusura precedente.
Al termine della riunione, infatti, la Banca centrale americana ha confermato la ripresa dell’economia negli Stati Uniti, pur trattandosi di una ripresa che procede lentamente e che ha portato la Fed ha tagliare le stime di crescita per il 2011 e il 2012.
Il governo greco, dunque, è riuscito ad ottenere il consenso del Parlamento e ora può quindi procedere alla presentazione di un piano che prevede misure piuttosto severe destinate a migliorare i conti del paese e, soprattutto, può ottenere la quinta tranche di aiuti dall’Unione europea.
La divisa europea, infatti, ha iniziato a guadagnare terreno ieri subito dopo l’annuncio fatto da Klaus Regling, numero uno dell’European Financial Stability Facility, che ha comunicato un potenziamento a breve del fondo di garanzia europeo fino a 780 miliardi di euro dagli attuali 440 miliardi.
Poco prima delle otto il cambio euro dollaro tratta a 1,4232/36 da 1,4273 della chiusura di ieri e dal minimo di tre settimane a 1,4073 toccato giovedì scorso.
Ad influire negativamente sull’andamento della divisa europea nei confronti delle altre valute di riferimento è soprattutto il timore che non si riesca ad arrivare ad una soluzione che metta tutti d’accordo e che, soprattutto, consenta alla Grecia di uscire da questa situazione di crisi che rischia di mettere in ginocchio l’intera economia europea.
Ad influire negativamente è stato anche un articolo pubblicato sul Financial Times, secondo cui la ristrutturazione del debito della Grecia potrebbe necessitare di un maggior esborso da parte dei paesi dell’Unione europea e che secondo le prime stime sarebbe pari a circa 20 miliardi in più rispetto a quanto precedentemente previsto.
La divisa europea mostra un leggero recupero anche nei confronti del franco svizzero, da sempre considerato una valuta rifugio, arrivando a quota 1,2095 dopo aver toccato nel corso della seduta il livello minimo a 1,2008, molto vicino al minimo storico di 1,2005 raggiunto ieri.
Come di consueto la grande attesa riguarda la conferenza stampa tenuta al termine della riunione e che come sempre fornisce importanti orientamenti sulle misure che verranno adottate nel breve periodo.
Il presidente della Banca centrale americana ha quindi ribadito ancora una volta l’intenzione di voler mantenere una politica monetaria espansiva, contrariamente a quello che è l’atteggiamento della Banca centrale europea, la cui politica monetaria è invece improntata a contrastare il rialzo dei prezzi.