
Dopo Grecia, Irlanda e Portogallo, dunque, anche l’Italia rischia di dover correre ai ripari e di chiedere aiuto all’Unione europea e al Fondo monetario internazionale per far fronte al suo elevato debito.
Dopo Grecia, Irlanda e Portogallo, dunque, anche l’Italia rischia di dover correre ai ripari e di chiedere aiuto all’Unione europea e al Fondo monetario internazionale per far fronte al suo elevato debito.
La Bce, dunque, non ha esitato ad attuare un nuovo rialzo dei tassi di interesse nonostante la crisi che sta attraversando l’intera economia europea a causa del debito sovrano di alcuni paesi della zona euro. L’istituto di Francoforte, infatti, si è detto certo che le pressioni inflazionistiche non possano essere ignorate, anche in presenza di tensioni finanziarie.
La maggior parte dei traders, infatti, nonostante il quadro non molto positivo degli ultimi giorni, è tornata a speculare proprio sull’euro che, dopo due giorni di continue vendite, e nonostante rappresenti uno degli asset più volatili, ha ricominciato a guadagnare terreno.
Il declassamento attuato dall’agenzia di rating ha quindi riacceso le paure relative al debito di alcuni paesi della zona euro, dopo che nei giorni scorsi questi stessi timori risultavano essere stati alleggeriti dall’approvazione da parte del parlamento di Atene del piano di austerità messo a punto dal governo e a cui in Fondo monetario internazionale e l’Unione europea hanno subordinato la concessione della quinta tranche di aiuti.
Secondo la maggior parte degli analisti il calo della divisa europea è da attribuire in larga parte al calo della propensione al rischio da parte degli investitori cinesi per via della notizia riportata da alcuni media del paese, secondo cui presto a Pechino verrà attutato un rialzo dei tassi di interesse.
Ad incidere negativamente sull’andamento dell’euro nel corso della seconda parte della seduta sono state soprattutto le dichiarazioni dell’agenzia di rating Standard & Poor’s, secondo cui nonostante nel corso dei giorni scorsi il parlamento di Atene abbia dato il suo via libera al piano di austerità a cui il Fmi e l’Ue hanno condizionato la concessione della quinta tranche di aiuti, è probabile che vi saranno dei ritardi nell’attuazione del piano predisposto dai due organismi.
Ad incidere positivamente sul cambio euro dollaro sono soprattutto gli acquisti effettuati da parte delle banche centrali asiatiche e che secondo gli analisti sono da ricondurre all’avvicinarsi della riunione della Bce che si terrà nel corso della prossima settimane e durante la quale si prevede che la Banca centrale europea deciderà di varare un ulteriore rialzo dei tassi di interesse di un quarto di punto percentuale, sulla scia di quanto già fatto in occasione della riunione tenuta lo scorso sette aprile.
A favorire l’andamento della moneta unica nei confronti del biglietto verde è non solo la convinzione che il parlamento greco approverà il piano di austerità, ma anche e soprattutto le parole pronunciate nel corso delle ultime ore dal presidente della Bce.
I timori sono quindi del tutto fondati in quanto se il parlamento di Atene non dovesse esprimere voto favorevole è probabile che la quinta tranche di aiuti verrebbe negata, circostanza che per la Grecia significherebbe un default certo.