
STMicroelectronics potenziale di rialzo fino al 50%

Ad influire negativamente sull’andamento del titolo sono stati soprattutto i risultati realizzati lo scorso anno, diffusi venerdì scorso. L’istituto senese ha infatti archiviato il periodo compreso tra gennaio e dicembre 2012 con risultato netto negativo per 3,17 miliardi di euro.
La banca d’affari statunitense, infatti, oltre a confermare il titolo nella sua “convinction buy list” ha anche alzato il prezzo obiettivo da 22,5 a 24 euro, valore che implica un potenziale di upside del 48% circa rispetto ai prezzi attuali.
La nota di merito sul debito a lungo termine rimane comunque a Bbb+, mentre quella sul debito di breve termine a A-2, tuttavia il cambio delle prospettive significa che il rating potrebbe essere alzato nel breve termine.
Al contrario delle azioni, infatti, continuano a suscitare l’interesse degli investitori, soprattutto esteri, che risultano particolarmente attratti dai bond aventi un rating relativamente basso o addirittura dalle obbligazioni high yield, tra le più rischiose ma al tempo stesso tra le più remunerative.
Il risultato risulta addirittura peggiore rispetto a quello stimato dagli analisti che, pur includendo le perdite relative ai prodotti che sono attualmente oggetto di un’indagine della Procura di Siena, indicava una perdita di circa 2,5 miliardi.
Inoltre, il Consiglio di amministrazione nel corso della riunione tenuta ieri ha anche deciso che proporrà all’assemblea degli azionisti il conferimento di una delega per poter aumentare il capitale sociale per un ammontare massimo di 600 milioni di euro (inclusi i 400 milioni di aumento entro luglio) da esercitarsi entro il 2015.
Il mercato, dunque, ha accolto bene il piano di rafforzamento patrimoniale approvato ieri dal Consiglio di amministrazione nel corso della riunione per l’approvazione dei risultati realizzati nel 2012. Tale piano prevede una serie di azioni, tra cui figura anche un aumento di capitale da 185 milioni di euro e la rimodulazione del debito con 269 milioni di prestito convertendo.
La decisione è arrivata dopo poche ore dalla pubblicazione dei risultati realizzati dalla società del Biscione nel periodo compreso tra gennaio e dicembre 2012, archiviato con una perdita netta per oltre 280 milioni di euro, contro l’utile di 225 milioni realizzato nel 2011.
Secondo quanto rilevato da Morgan Stanley, infatti, a partire dalla data di introduzione della nuova tassa, gli scambi sulla Borsa italiana hanno registrato un calo del 32% circa, una tendenza negativa che visto l’andamento degli ultimissimi giorni sembra destinata a crescere.