Il rally delle quotazioni del petrolio sembra essersi bloccato da quasi una settimana, dopo che nelle precedenti 7 ottave aveva dato vita a un rialzo superiore al 50%. Al momento, il prezzo del Brent si attesta a 41,58 dollari, quello del Wti americano a 41,11 dollari.
andamento prezzo petrolio
Petrolio Opec taglio produzione con oro nero libico
L’economia globale sta nuovamente rallentando, al punto che i più pessimisti stimano una nuova fase di recessione negli Stati Uniti, e comunque un sostanziale rallentamento del ciclo anche in Europa, a partire dai Paesi cosiddetti periferici dell’area euro.
Di riflesso è atteso anche un rallentamento della domanda di energia, a partire dal petrolio, ragion per cui presto i Paesi produttori, ed in particolare quelli facenti parte del cartello dell’Opec, potrebbero tagliare la produzione. Questo anche per effetto del ritorno della Libia sul mercato, la cui capacità giornaliera a pieno regime è pari all’incirca a 1,6 milioni di barili.
Di riflesso è atteso anche un rallentamento della domanda di energia, a partire dal petrolio, ragion per cui presto i Paesi produttori, ed in particolare quelli facenti parte del cartello dell’Opec, potrebbero tagliare la produzione. Questo anche per effetto del ritorno della Libia sul mercato, la cui capacità giornaliera a pieno regime è pari all’incirca a 1,6 milioni di barili.
Prezzo petrolio in calo per timori recessione USA
I timori su una possibile recessione negli Stati Uniti, aggravati nel corso degli ultimi giorni dalla bocciatura arrivata da Standard & Poor’s, hanno causato un netto ribasso del prezzo del greggio.
I future sul Brent scambiano infatti in tarda mattinata a 102,82 dollari al barile, ovvero in flessione dello 0,89%, in particolare il comparto petrolifero europeo è oggi uno dei peggiori, con un calo di oltre cinque punti percentuali. A Piazza Affari il titolo Eni registra una flessione del 2,45% a 12,74 euro, Tenaris registra un calo del 3,46% a 11,45 euro, mentre Saipem cede il 3,51% a 26,11 euro.