Durante la giornata di ieri il governatore della Banca centrale europea Mario Draghi è intervenuto a Francoforte al Congresso bancario europeo dichiarando che c’è una certa urgenza di intervenire contro il rischio di bassa inflazione prolungata nel tempo.
analisi tecnica euro-dollaro
Euro in leggera ripresa
Questa mattina, l’Euro ha fatto registrare una lieve ripresa. La moneta unica europea è salita toccando quota 1,2650 dollari. La Bce, nella giornata di ieri, aveva fissato il cambio con il biglietto verde a 1,2603.
Cambio euro/dollaro pronto al breakout di 1,31
Negli ultimi giorni sul forex abbiamo assistito a un ritorno della forza della moneta unica nei confronti delle major currencies, in attesa del meeting della Bce di domani. Il tasso di cambio euro/dollaro è riuscito a tornare in area 1,31, sui livelli più alti da quasi un mese. Finora i venditori sono stati in grado di respingere gli assalti dei compratori, proprio su questo importante livello tecnico. Tuttavia, potrebbe essere in atto una fase di accumulazione sotto i top di periodo, che a breve potrebbe portare al breakout di 1,31.
Euro trova solida resistenza tra 1,2950 e 1,30 dollari
Sul mercato forex stiamo assistendo a una fase di elevata volatilità, generata dalla confusione sulle strategie di politica monetaria della Fed e dal clamoroso tracollo della borsa giapponese. Con un dollaro in frenata su incertezza piano QE, sul forex l’euro sta provando ad approfittarne per venir fuori dalle “zone pericolose” costituite dai supporti di breve termine di 1,2820 – 1,28 dollari. Stamattina le borse europee hanno rivisto il segno più e ciò sta favorendo anche la moneta unica, in attesa della pubblicazione dell’Ifo tedesco di maggio.
Euro può scendere sotto 1,28 dollari entro fine maggio 2013
Continua la fase di debolezza per la moneta unica, che fino a qualche giorno fa riusciva a mantenersi sopra la soglia psicologica di 1,30 grazie anche ai forti flussi in acquisto sui bond governativi dell’area euro e alle richieste provenienti dagli investitori istituzionali esteri (in particolare dal Giappone). La forza generalizzata del dollaro americano, però, sta schiacciando il cross Eur/Usd sotto il peso della pressione ribassista e nel giro di pochi giorni i prezzi sono passati da 1,3170 a 1,2840.
Euro ai minimi da 6 settimane sfiora 1,29 dollari
Sul forex la valuta più acquistata resta il dollaro americano, che beneficia dei recenti dati macroeconomici positivi negli Stati Uniti soprattutto per ciò che concerne il recupero del mercato del lavoro, che sta sperimentando un calo delle richieste di sussidi e del tasso di disoccupazione ai livelli di cinque anni fa. Inoltre, iniziano a circolare voci di una possibile exit strategy della Fed, ovvero un ritorno alla politica monetaria convenzionale senza ulteriori immissioni di liquidità nel sistema dopo ben 5 anni di quantitative easing.
Cambio euro/dollaro in congestione tra 1,3140 e 1,3050
Il tasso di cambio euro/dollaro resta in congestione su base daily. La fase di consolidamento va avanti da qualche giorno, con le quotazioni comprese nel range tra 1,3140 e 1,3050. La candela di ieri ha completato un pattern noto nell’analisi tecnica come “boomers”, che equivale a una sorta di triangolino dinamite ed è formato da due candele inside consecutive. I prezzi sono riusciti ad appoggiarsi negli ultimi giorni al supporto dinamico costituito dalla media mobile a 20 giorni ed ora stanno cercando di effettuare il breakout rialzista.
Euro a 1,30 dollari in attesa indice IFO tedesco
Il tasso di cambio euro/dollaro continua a muoversi intorno a 1,30, in attesa della pubblicazione del dato relativo all’indice IFO tedesco. Ieri euro scivola sotto 1,30 dopo Pmi tedesco deludente, con i prezzi che hanno toccato il minimo più basso delle ultime due settimane a 1,2972. Il cambio euro/dollaro, però, non ha approfondito il ribasso, nonostante iniziano a diventare sempre più insistenti le voci relative a un possibile taglio dei tassi di interesse da parte della Bce nella riunione di maggio.
Cambio euro/dollaro in trading range tra 1,31 e 1,30
Nelle ultime ore il forex è stato molto influenzato dalla riunione del G-20 in corso a Washington, dove oggi chiude la seconda giornata di lavori per i ministri finanziari e i governatori delle banche centrali. Il tasso di cambio euro/dollaro ha cominciato a muoversi in trading range tra area 1,31 e 1,30. Due giorni fa euro crolla a 1,30 dopo parole di Weidmann (Bundesbank), ma riesce a rimbalzare appoggiandosi sul supporto-chiave fino a sfiorare quota 1,31. Ieri i prezzi sono saliti fino a 1,3095.
Cambio euro/dollaro sui minimi a 4 mesi sfiora 1,28
Prosegue il trend discendente del tasso di cambio euro/dollaro, che ieri ha aggiornato i minimi a 4 mesi toccando quota 1,2828. Negli ultimi giorni, nonostante la forte pressione in vendita provocata dalle incertezze legate al salvataggio di Cipro e alla debolezza dell’economia europea, il cambio euro/dollaro è comunque riuscito a formare una zona di supporto molto solida tra 1,2840 e 1,2830. Su questi livelli sono sempre avvenute forti reazioni dei compratori, anche se non va escluso che già nelle prossime ore possa avvenire il breakout ribassista decisivo.