Il fatto risale ai primi mesi dell’anno scorso quando Alitalia-Cai cominciava la propria attività comprando tutti i beni della società appena fallita,tra questi acquisti compro anche Anpacmail che era un indirizzario all’interno del sindacato piloti, attraverso cui i piloti rimanevano in contatto tra di loro via e-mail.
Questo sistema si poteva definire come club privato di soli piloti infatti il pilota aveva scritto sulla bacheca di questo “club” tre post riguardanti che criticavano la compagnia.
Secondo la compagnia aerea i messaggi erano talmente offensivi nei confronti del datore di lavoro e di fiducia che giustificavano un licenziamento in tronco del pilota, che secondo un contratto è anche un dirigente.
Il pilota ha contestato invano a quel punto intervenne il sindacato dei piloti che porto in tribunale la compagnia.
L’azienda a detto al giudice che le lettere erano arrivate in busta chiusa al consiglio di amministrazione e con il nome e cognome dello scrittore.
Il giudice non ha creduto alle parole del CdA, secondo il giudice il CdA ha acquisito illegalmente le lettere, ritenendo il comportamento antisindacale, il giudice aggiunge che le parole utilizzate dal pilota non sono gravi da poter permettere il licenziamento in tronco,quindi ha richiesto la riassunzione del pilota ingiustamente licenziato.