Il titolo Ubi Banca resta ben impostato alla borsa di Milano. Dopo il forte rialzo di ieri del 7,55%, anche stamattina il titolo è in territorio positivo con un progresso dello 0,66% a 3,04 euro. Ieri l’istituto bancario ha raggiunto l’intesa con i sindacati per ridurre l’organico di 650 unità. Ciò porterà a un risparmio sul costo del lavoro a regime di 100 milioni di euro lordi annui. L’organico sarà ridotto con accesso al trattamento pensionistico o al fondo nazionale di sostegno al reddito.
Rispetto ai 1.578 dipendenti full time previsti inizialmente, l’organico è stato ridotto molto meno della metà. Il costo una tantum sugli esodati è stimato in circa 130 milioni di euro annui lordi, che sarà contabilizzato interamente nel bilancio del quarto trimestre del 2012. Secondo gli esperti di Intermonte, il costo è molto più alto dei 45 milioni previsti dagli analisti della sim milanese.
Tuttavia, gli esperti fanno notare che i benefici attesi per 100 milioni di euro sono superiori ai 70 milioni inizialmente stimati dalla sim, che complessivamente giudica l’accordo con i sindacati molto positivo per la banca. Intanto, la banca svizzera Credit Suisse ha tagliato le stime di utile per azione 2013 del 7%, per considerare i costi di ristrutturazioni degli esercizi 2012 e 2013. Gli analisti della banca elvetica hanno ribadito la loro raccomandazione a “underperform” (farà peggio del mercato) e il target price a 2,5 euro.
Nonostante multipli di borsa particolarmente invitanti, gli esperti di Credit Suisse ritengono che non ci sarà una ripresa per il titolo se non miglioreranno le condizioni macro. Ad ogni modo la banca d’affari svizzera preferisce Ubi Banca a Banca Mps.