A rivelarlo è stato Claudio Sposito di Clessidra Sgr, uno dei principali azionisti di Giochi Preziosi e che nel corso di un suo intervento a margine del convegno tenuto all’Università Bocconi di Milano e intitolato “Private equity e intervento pubblico”, rispondendo alle domande dei giornalisti presenti ha categoricamente negato l’accantonamento del progetto di quotazione in Borsa.
Il manager ha spigato che l’azienda sta andando molto bene e che il desiderio è di portarla al più presto a Piazza Affari, tuttavia per la buona riuscita dell’operazione è necessario attendere che i mercati siano maggiormente ricettivi e soprattutto meno instabili, in quanto il rischio è che queste circostanze vadano a penalizzare la performance del titolo.
Il gruppo, ricordiamo, ha accantonato l’ipotesi di approdare a Piazza Affari alla fine dello scorso anno, periodo durante il quale ha anche tentato di intraprendere un iter finalizzato ad un buyout, un progetto che però è stato accantonato a causa di offerte vincolati giudicate insufficienti.
Il principale azionista di Giochi Preziosi ad oggi è Enrico Preziosi con una quota del 42,1%, segue Clessidra i coinvestitori Hvb Capital e Hamilton Lane con una quota del 38%, Intesa Sanpaolo con una quota del 14,2% e, infine, IDeA Capital con una quota del 5%.