La banca d’affari ha inoltre fatto sapere che prevede per la società specializzata in capi di cachemire una crescita del fatturato nel corso dei prossimi tre anni compresa tra 240 e 356 milioni di euro, mentre l’Ebitda passerà da 40 a 70 milioni di euro e l’Ebitda margin dal 16,5% al 20%. Tutto questo senza contare l’azzeramento del debito dopo l’Ipo.
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BofA Merrill Lynch ha inoltre fatto sapere di prevedere un grosso interesse da parte degli investitori anglosassoni, pur evidenziando però il fatto che si tratta di un’azienda di dimensioni piuttosto ridotte e quindi la presenza di un flottante piuttosto limitato.
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Mediobanca ha invece spiegato che l’Ipo di Cucinelli per il 60% deriverà dal mercato secondario, attraverso la vendita di quote da parte degli attuali azionisti, mentre per il restante 40% deriverà da un aumento di capitale, per un totale di 20,4 milioni di azioni.
Anche Mediobanca prevede per Brunello Cucinelli ampie prospettive di crescita nel corso dei prossimi anni, con ricavi in aumento del 13,6% contro una media del 10,8%, un utile netto in crescita del 20,3% e un incremento di 170 punti base dell’Ebitda margin, sottolineando al contempo che nonostante si tratta di un’azienda più piccola e quindi con un minore livello di redditività, le prospettive di crescita in termini sia di ricavi che di utili sono meglio della media delle altre società.