Quindi rialzo del 0,30% a 39,60 HKD, dieci centesimi in più del prezzo di collocamento, dopo aver toccato un massimo di 40 dollari di Hong Kong. Comunque dopo China Mobile è stato il secondo titolo più trattato per controvalore: ben 75,3 milioni di pezzi contrattati, quindi elevati volumi di scambio.
L’operazione di sbarco in borsa può in ogni caso valutarsi positivamente, in quanto permette alla società milanese di incassare 2,15 miliardi di dollari americani grazie al collocamento del 16,5% del capitale sociale.
E’ da evidenziare che l’Ipo della griffe italiana, il cui andamento iniziale non era dei migliori, è comunque la maggiore presentata sul listino della Borsa di Hong Kong dall’inizio dell’anno, ad eccezione del collocamento di Glencore International, che si è quotata anche alla Borsa di Londra, e che ha raggiunto i 10 miliardi di dollari.
Intesa Sanpaolo quindi mantiene solo l’1% del capitale sociale, ed i 360 milioni di controvalore incassato dalla vendita del 4% della partecipazione, avranno un riscontro positivo al gruppo guidato dal CEO Corrado Passera, in particolare un concreto beneficio sull’utile netto consolidato nel secondo trimestre del 2011 per 255 milioni di euro e sul coefficiente patrimoniale Core Tier 1 per circa 8 centesimi di punto.