La scorsa settimana si è conclusa con un poderoso rally intraday dei metalli preziosi. L’oro ha rotto gli indugi ed è uscito alla grande da una fase di congestione con bassa volatilità, che stava caratterizzando il mercato del metallo giallo da alcuni giorni. La quotazione dell’oro è passata da area 1.735 dollari a 1.754 dollari l’oncia, salendo così sui livelli più alti da metà ottobre scorso. Forti acquisti anche sull’argento, che è volato fin sopra 34 dollari e che secondo Thomson Reuters Gfms potrà superare quota 50 dollari nel 2013.
Quotazioni
Argento sopra 50$ nel 2013 secondo Gfms
Il mercato dei metalli preziosi sta sperimentando da inizio anno una tendenza maggiormente favorevole all’argento rispetto all’oro, tanto che il metallo grigio sta performando circa il doppio rispetto ai classici lingotti d’oro. Da inizio 2012 l’argento guadagna il 21,5% circa e venerdì è tornato per la prima volta sopra quota 34 dollari l’oncia dopo un mese e mezzo. L’oro, invece, guadagna meno del 12% da inizio anno. Secondo Thomson Reuters Gmfs, nel 2013 la corsa al rialzo dell’argento continuerà fino a spingere i prezzi sopra la soglia psicologica di 50 dollari l’oncia.
Ipo Sea investitori istituzionali molto interessati
Ad affermarlo è stato Giuseppe Bonomi rispondendo alle domande formulate da alcuni giornalisti presenti fuori la sede di Mediobanca, dove il numero uno di Sea si sarebbe recato proprio per incontrare da vicino alcuni investitori.
Petrolio resterà per anni tra 80$ e 100$ secondo Banca Imi
L’aumento delle tensioni in Medio Oriente, regione che sta diventando sempre più calda su diversi fronti (Siria, Israele-Hamas, Iran), ha nuovamente accesso le quotazioni del petrolio che è tornato a salire sui mercati internazionali. Ieri il future sul petrolio Brent ha chiuso al Nymex con un rialzo del 2,52% a 111,7$ al barile salendo sui massimi da circa un mese, mentre il future sul petrolio Wti ha registrato un balzo del 2,72% a 89,28$ al barile. Anche oggi il greggio è in rialzo.
Target oro a 12 mesi a 1.975$ l’oncia secondo Jp Morgan
Negli ultimi giorni è tornato forte l’interesse sull’oro, che ha beneficiato della riconferma di Barack Obama alla Casa Bianca. Infatti, Obama non ha mai nascosto la propria intenzione di voler continuare a sostenere la politica monetaria ultra-espansiva della Federal Reserve, fin quando non si vedranno significativi miglioramenti dal alto della crescita e dell’occupazione. Così, la politica dei tassi a zero e le costanti iniezioni di liquidità dovrebbero favorire anche per molto tempo la quotazione del prezioso metallo.
Oro può scendere sotto 1.700$ su calo domanda cinese
In base alle rilevazioni del World Gold Council (Wgc), ovvero l’associazione internazionale delle società minerarie aurifere, la domanda cinese di oro – che comprende investimenti in oro fisico e gioielleria (tranne le riserve auree della People’s Bank of China) – è calata dell’8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno a 176,8 tonnellate. Si tratta della flessione peggiore dal 2003. Si placa, dunque, per il momento la fame di oro dei consumatori cinesi, che veniva vista dagli analisti finanziari come il fattore trainante per sostenere un nuovo rally delle quotazioni dell’oro.
Oro a 2.000$ nel 2013 secondo Barrick Gold
Negli ultimi giorni stiamo assistendo a un ritorvato interesse sull’oro, complice la riconferma di Barack Obama alla Casa Bianca. Infatti, Obama continuerà a sostenere le politiche di stimolo monetario della Federal Reserve, mentre Mitt Romney aveva intenzione di cambiare la guida della FED e la politica dei tassi a zero. L’oro ha ritorvato lo smalto perso da inizio ottobre scorso, quando era riuscito a segnare un massimo di periodo a 1.796 dollari l’oncia.
Sulle quotazioni dell’oro pesa l’incognita fiscal cliff
Il mercato dell’oro resta piuttosto volatile, dopo che tre giorni fa la quotazione è scesa sui minimi a due mesi a 1.672,5 dollari l’oncia. Negli ultimi tre giorni, però, si è assistito ad una ripresa dei prezzi, che sono riusciti addirittura a tornare sopra 1.730 dollari nella seduta di ieri. La volatilità di brevissimo periodo è aumentata molto rispetto alla media, per cui è diventato anche più difficile fare previsioni accurate sull’andamento delle quotazioni a breve termine. Ad ogni modo anche sull’oro incombe la minaccia del fiscal cliff negli Stati Uniti.
Elezioni USA 2012 testa a testa Obama-Romney
Allo scoccare della mezzanotte è iniziato negli Stati Uniti lo spoglio per decidere chi sarà il nuovo presidente americano tra il candidato democratico Barack Obama e il candidato repubblicano Mitt Romney. Bisognerà anche rinnovare la Camera dei Rappresentati, un terzo del Senato e undici governatori. Lo spoglio è iniziato, come ormai avviene dal 1960, a Dixville nella contea di Coos nel New Hampshire. Per la prima volta nella storia i candidati alla Casa Bianca sono in parità: cinque voti sono andati a Obama, cinque a Romney.
Come si investe in materie prime?
L’investimento in materie prime (commodity) è da alcuni anni tornato in voga dopo un mercato orso ventennale dal 1980 al 2000. Il boom dei paesi emergenti, trainato soprattutto dai BRICS (Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica), e l’appeal verso gli hard asset – a seguito della politica monetaria di svalutazione competitiva delle monete adottata ormai da alcuni anni dalle principali banche centrali – hanno spostato l’attenzione verso le materie prime sia da parte degli investitori istituzionali che dagi risparmiatori retail. I money manager consigliano di tenere una quota in commodity del 10-15% in un portfolio a medio-alto rischio.