La crisi di governo dell’Italia, che ha portato alle dimissioni del premier Mario Monti, rischia di contagiare negativamente gli altri paesi europei maggiormente in difficoltà. In primis c’è la Spagna. Non a caso il ministro dell’Economia spagnola, Luis De Guindos, ha dichiarato di temere un contagio dal peggioramento del quadro politico italiano. Intanto, mentre Piazza Affari cola a picco e gli spread tornano a salire pericolosamente, torna sotto i riflettori l’oro. Il prezioso metallo giallo torna ad essere il bene rifugio preferito dagli investitori nei momenti di incertezza.
Stamattina la quotazione dell’oro è in decisa crescita. Già venerdì sui dati relativi al mercato del lavoro negli Stati Uniti, l’oro aveva ritrovato slancio tornando sopra 1.700 dollari l’oncia. Oggi le quotazioni sono cresciute fino a toccare 1.713 dollari l’oncia. Attualmente il metallo è sui massimi di giornata, sui livelli più alti degli ultimi cinque giorni. Sale anche l’argento, che quota poco sotto 33,4 dollari l’oncia.
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In attesa dell’apertura di Wall Street, torna l’interesse degli investitori sull’oro che quest’anno sta sperimentando fortune alterne in un clima di maggiore volatilità. Le principali case di investimento mantengono una view positiva sull’oro, anche se negli ultimi tempi il fronte non è più compatto come qualche mese fa. Il consenso degli analisti punta su un prezzo medio di 1.800 dollari l’oncia nel primo trimestre del 2013, con un picco di 1.865 dollari nel terzo trimestre del 2013.
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Ci sono, però, analisti finanziari che hanno obiettivi molto più ambiziosi, come ad esempio Andrea Gentilini di UBP che stima un picco di 2.000 dollari nel 2013. Secondo molti esperti del settore, l’oro resterà ben comprato fin quando i tassi reali di mercato resteranno su valori negativi. Goldman Sachs, invece, ipotizza la fine del ciclo positivo dell’oro nel 2013.