L’oro sta per archiviare un 2012 non particolarmente brillante, dopo che negli ultimi giorni è arrivata una vera e propria liquidazione di posizioni sul metallo giallo. La quotazione del lingotto è scesa fino a 1.635$ l’oncia da 1.700$ nel giro di tre giorni, per una performance negativa che sfiora il 4%. Il rally ultradecennale dell’oro non sembra essere più lo stesso, dopo il raggiungimento dei top assoluti a 1.921$ l’oncia nel settembre 2011. Il 2012 rischia di chiudersi con un rendimento di poco inferiore al 5%, anche se c’è la possibilità di una clamorosa chiusura negativa.
Se l’oro dovesse chiudere positivamente, anche se di poco, sarebbe il 12-esimo anno consecutivo di guadagni ma anche la performance più bassa dal 2008. Un segnale da considerare per i prossimi mesi, visto che il metallo giallo sta perdendo il suo status di bene rifugio e che quest’anno farà sicuramente peggio di molte borse e titoli di stato.
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L’oro ha toccato il minimo più basso degli ultimi 4 mesi a 1.635$ l’oncia, trascinando al ribasso anche l’argento che è crollato fin sotto 30$ l’oncia. Secondo Dave Lutz di Stifel Nicolaus, l’oro potrebbe scendere ancora e toccare quota 1.535$ l’oncia nel primo trimestre 2013. Secondo Bnp Paribas e Goldman Sachs, il prossimo anno mostrerà l’inversione del trend rialzista di lungo periodo dell’oro.
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Tuttavia, alcuni analisti finanziari restano positivi sull’oro e alcuni continuano a ribadire che nel 2013 il lingotto toccherà quota 2.000$ l’oncia. Intanto, però, le banche centrali comprano oro approfittando delle recenti discese. L’ultima è stata la Banca Centrale brasiliana, che nel giro di tre mesi ha raddoppiato le riserve auree portandole a 2,16 milioni di once.