La banca ha comunque informato che tali contestazioni non dovrebbero far lievitare eccessivamente il costo del credito, in quanto UBI leasing al 30 settembre 2012 aveva 8,3 miliardi di euro di impieghi e un rapporto sofferenze nette/impieghi netti pari al 5,69%, ovvero il più elevato tra le società del gruppo.
Ad influire negativamente sull’andamento del titolo è in parte anche l’annuncio arrivato questa mattina dell’intenzione della banca di non provvedere al rimborso dei fondi ricevuti dalla Bce tramite Ltro nella finestra di gennaio, ossia alla prima occasione disponibile. Al riguardo l’amministratore delegato Victor Massiah ha spiegato che per una banca italiana resta conveniente l’arbitraggio allo 0,75% di costo, per cui in questo momento non è previsto alcun rimborso nonostante l’istituto sarebbe in grado di restituire tutto ciò che aveva preso in prestito.
Gli analisti di Equita hanno ribadito sul titolo rating “hold” e targer price a 3,4 euro, aggiungendo di non ritenere che la qualità degli asset di UBI Banca e la redditività dell’istituto siano tali da giustificare il premio di circa il 20% a cui il titolo tratta rispetto ai competitor. Dello stesso parere anche gli analisti di Intermonte, che hanno ribadito sull’azione rating “underperform” e target price a 3,10 euro.