Il calo è stato ricondotto principalmente alla pubblicazione dei risultati realizzati da Deere, il principale concorrente di Cnh. La società statunitense, infatti, ha comunicato di aver archiviato il secondo trimestre dell’anno con un utile per azione di 1,98 euro, ben 33 centesimi in meno rispetto all’utile per azione realizzato nello stesso periodo dello scorso anno. Al contrario, i ricavi hanno registrato un incremento, seppur lieve, passando da 9,59 a 9,53 miliardi di euro.
A pesare sull’andamento del titolo Fiat Industrial, più che il calo dell’utile per azione di Deere, è stata soprattutto la decisione della società statunitense di rivedere al ribasso gli obiettivi per l’esercizio in corso a causa del vistoso rallentamento delle vendite, soprattutto in Cina.
Gli analisti, inoltre, si aspettano ricavi deboli per Deere a partire da agosto, in considerazione del fatto che nel corso degli ultimi cinque anni le vendite di macchine agricole sono andate molto bene, per cui gli agricoltori potrebbero decidere di non acquistare macchinari almeno per un altro anno.
Il timore, dunque, è che anche i conti di Cnh, e quindi di Fiat Industrial, risentano del calo delle vendite, senza contare il rischio che ciò possa causare un mancato raggiungimento dei target prefissati per l’esercizio in corso.