La performance positiva del titolo della casa automobilistica torinese è stata ricondotta principalmente all’esclusione della possibilità che si decida di ricorrere ad un aumento di capitale, l’elemento di novità emerso al termine della riunione dell’assemblea degli azionisti tenuta ieri.
Secondo quanto riportato dalle fonti, infatti, durante tale riunione l’amministratore delegato Sergio Marchionne avrebbe categoricamente escluso la possibilità che il Gruppo decida di ricorrere ad un’operazione di ricapitalizzazione, non solo al fine di finanziare la fusione con Chrysler poiché la società dispone della liquidità necessaria per acquistare la quota detenuta da Veba in Chrysler qualora si dovesse arrivare ad un accordo, ma anche dopo la fusione, poiché un eventuale rafforzamento del capitale potrebbe essere attuato attraverso la vendita di asset piuttosto che attraverso la raccolta di capitale direttamente sul mercato.
Le dismissioni, dunque, sono la strada più probabile, tuttavia gli esperti ritengono improbabile che tra gli asset potenzialmente cedibili figurino Ferrari e Magneti Marelli. Si vocifera invece della possibilità che il lingotto decida di procedere alla vendita del marchio Alfa.
Nel corso della riunione Marchionne ha inoltre confermato che la fusione con Chrysler è inevitabile e che dovrebbe sicuramente avvenire prima del 2014. Infine, il manager ha parlato di una possibile revisione al ribasso dei target 2013 al fine di inglobare il difficile andamento del mercato dell’auto in Europa.