Ad influire negativamente sull’andamento del titolo sono stati soprattutto i risultati realizzati lo scorso anno, diffusi venerdì scorso. L’istituto senese ha infatti archiviato il periodo compreso tra gennaio e dicembre 2012 con risultato netto negativo per 3,17 miliardi di euro.
Le rettifiche nette di valore per deterioramento di crediti sono state pari a 2,67 miliardi di euro, in aumento quindi rispetto agli 1,29 miliardi di fine 2011, mentre dal punto di vista dei coefficienti patrimoniali il Core Tier 1 proforma è arrivato all’11,3%, comprendendo ovviamente il contributo dei Monti Bond.
Oltre alla perdita registrata durante lo scorso anno, superiore alle attese degli analisti, stamane ha influito negativamente sull’andamento del titolo anche la bocciatura arrivata dagli analisti di Exane, che nell’abbassare il target price sul titolo Banca MPS hanno affermato che secondo le loro previsioni l’istituto non distribuirà dividendi ai suoi azionisti prima del 2019, anno in cui dovrebbe riuscire a liberarsi del supporto dello Stato italiano, verso il quale ricordiamo è debitore per 3,9 miliardi di euro.
Allo stesso modo, hanno ridotto il target price su MPS anche gli analisti di Kepler e quelli di Deutsche Bank, rispettivamente da 0,22 a 0,13 e da 0,18 a 0,15 euro. A pesare sulle loro valutazioni è stato soprattutto l’ammontare della perdita, maggiore rispetto alle attese.