Il broker ha infatti comunicato di aver rivisto il target price portandolo a 9,3 euro, una decisione presa a seguito del revisione delle stime per il biennio 2013-2014.
Gli analisti hanno fatto sapere che non attendono una forte crescita della domanda in Europa nel corso del secondo trimestre, circostanza ulteriormente aggravata dai costi aggiuntivi necessari per gli impianti nei Paesi Brics.
Secondo gli esperti della sim milanese, dunque, la stabilizzazione va posticipata al secondo semestre, tuttavia non si esclude che la debolezza del mercato europeo possa essere in parte compensata dal trend positivo nei mercati emergenti, dall’ulteriore calo delle materie prime e dal contributo dei nuovi impianti in Russia.
Pur avendo abbassato il target price alla luce del perdurare del difficile contesto operativo, gli esperti di Equita continuano a considerare le azioni Pirelli un’ottima opportunità di investimento, motivo per il quale hanno ribadito rating “buy”, soprattutto considerando la sua forte esposizione ai Paesi extra europei e i multipli attraenti, inoltre non sono esclusi eventuali impatti positivi su Pirelli derivanti da possibili operazioni di M&A della holding Camfin.