La decisione è arrivata dopo la pubblicazione dei risultati realizzati nel corso del primo trimestre 2013, archiviato dalla società quotata a Piazza Affari con dati inferiori rispetto alle stime del consenso soprattutto a causa delle minori vendite e del mix sfavorevole negli Stati Uniti.
In particolare, Tenaris ha registrato nel periodo compreso tra gennaio e marzo 2013 vendite per 2,68 miliardi di dollari, ossia in crescita del 2% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, un ebitda a 699 milioni, in calo dell’1% su base annua, e utile netto in calo del 6% a 423 milioni di euro. La marginalità è peggiorata passando al 26,1% rispetto al 26,9% del primo trimestre 2012 e al 26,6% del quarto trimestre 2012.
Le maggiori vendite di prodotti in Arabia Saudita e in Africa non hanno quindi compensato la debolezza dell’America Latina e la discesa dei prezzi negli Stati Uniti.
Dopo la pubblicazione della prima trimestrale 2013, hanno espresso un giudizio complessivamente negativo su Tenaris anche gli analisti di Equita (rating “hold” e il target price a 15,5 euro), secondo cui le vendite e i margini sono attesi su questi livelli per il resto dell’anno, quindi sotto le attese di un ebitda margin al 27%, pertanto a loro avviso non è possibile escludere una leggera revisione al ribasso delle stime di consenso. Dello stesso parere anche gli esperti di UBS, che hanno ribadito rating “neutral” e target price a 45,50 dollari.