Secondo alcune indiscrezioni di stampa il prezzo è stato abbassato per consentire alle banche facenti parte del consorzio di riuscire a sottoscrive la parte rimasta scoperta senza troppi problemi, nonostante proprio ieri, nel corso del suo intervento nell’ambito della 86° Giornata mondiale del risparmio, il presidente di Enel, Piero Gnudi, si era detto certo che non sarebbe stato necessario l’intervento del consorzio di garanzia.
Lo stesso Gnudi ha motivato la decisione di abbassare il prezzo spiegando che “la forchetta è stata rivista per avere un miglior mix tra investitori retail e investitori istituzionali“.
Il nuovo prezzo, tuttavia, cambia di poco i requisiti per l’investimento minimo. Il numero minimo di azioni sottoscrivibili, infatti, è sempre 2.000, per cui l’investimento minimo parte da 3.200 euro contro i 3.600 euro fissati dal prezzo di collocamento iniziale.
Quel che è certo è che l’andamento del collocamento ha senza dubbio deluso le aspettative, nessuno si aspettava che a due giorni dalla scadenza fosse stato sottoscritto soltanto l’80% delle azioni, soprattutto in considerazione del fatto che l’Ipo Enel Green Power è considerata l’Ipo più importante dell’anno per Piazza Affari e una delle principali in tutta Europa.