Dopo un andamento pressoché piatto che durava ormai da diversi mesi, lo scorso 20 giugno a seguito della circolazione dei rumors secondo i quali il private equity Charterhouse Capital Partners era pronto a formulare una proposta di acquisto della società a 2 euro per azione, le azioni Sorin sono state sospese per eccesso di rialzo durante l’asta di chiusura. Il giorno successivo, il 21 giugno, le azioni Sorin hanno segnato un rialzo dell’11% circa con volumi a oltre 15 milioni di pezzi.
La maggior parte degli operatori sono convinti che in quei giorni è accaduto qualcosa: o il mercato ha iniziato a fantasticare su un’Opa oppure, ipotizzano alcuni, qualcuno che aveva più informazioni del mercato e ha cercato di guadagnare posizioni in attesa di sviluppi futuri.
A confermare che Sorin sia ormai diventata l’oggetto del desiderio di molti sono anche le indiscrezioni di stampa secondo cui il private equity Charterhouse Capital Partners non sarebbe l’unico pretendente, in quanto negli ultimi mesi sarebbero state formulate diverse manifestazioni preliminari di interesse sia da parte di investitori finanziari che da parte di investitori industriali. Al momento, tuttavia, non sarebbe ancora pervenuta nessuna offerta.
Oltre ai possibili sviluppi in tal senso, a rendere ancora più interessante il titolo sono anche le valutazioni degli analisti, tra cui quelli di Intermonte, secondo cui Sorin è tra le società a piccola e media capitalizzazione da tenere sotto controllo, soprattutto in considerazione della sua leadership a livello mondiale nel settore della tecnologia applicata alla medicina. A questo bisogna poi aggiungere l’ottima performance messa a segno nell’ultimo periodo: i ricavi negli ultimi quattro anni sono passati da 643 a 743 milioni, l’ebitda è passato da 80 a 129 milioni di euro, mentre il risultato netto è passato da un rosso di 37 milioni del 2008 ad un utile di 58 milioni.