Tale accordo, più nel dettaglio, prevede la trasformazione di parte dei crediti, circa 134 milioni in tutto, in un prestito che alla sua scadenza, fissata a fine 2015, verrà obbligatoriamente convertito in azioni Fondiaria Sai. Altri 75 milioni di bond convertendo saranno invece sottoscritti da Unipol.
► AUMENTO DI CAPITALE PREMAFIN APPROVATO DALL’ASSEMBLEA
A tale accordo hanno aderito tutti gli istituti creditori nei confronti della holding, in proporzione alla rispettiva esposizione, tranne Ge Capital, la quale ha solo accettato di fissare una nuova scadenza al suo finanziamento a condizioni peggiorative. Le banche creditrici di Premafin, ricordiamo, sono: UniCredit (esposta verso Premafin per 156 milioni), Mediobanca (72,4 milioni), Cariparma (43,8 milioni), Ge Capital (38 milioni), Cr Firenze del gruppo Intesa-Sanpaolo (25,9 milioni), Banco Popolare (18,8 milioni) e Banca popolare di Milano (13,1 milioni).
► INDEBITAMENTO AGGREGATO FONDIARIA SAI UNIPOL
Il contratto di ristrutturazione include anche un apposito allegato contenente le clausole sospensive, tra le quali figura il proseguimento dell’accordo di integrazione con Unipol e la necessità che la società proceda all’aumento di capitale approvato dall’assemblea nei giorni scorsi entro il prossimo 20 luglio.
A fronte di tale accordo e delle clausole sospensive in esso contenute, dunque, si sono ulteriormente ridotte le possibilità che venga seriamente presa in considerazione la proposta avanzata dal duo Palladio-Sator (leggi “Nuova offerta di Sator e Palladio per Fondiaria Sai“).