In merito a tale range di valorizzazione dell’azienda, secondo quanto riferito da alcune indiscrezioni di stampa, avrebbe espresso alcune perplessità il fondo F2i, azionista di Sea con una quota di capitale di poco superiore al 29%.
In particolare, nel caso in cui il il prezzo definitivo sarebbe quello della parte bassa della forchetta, il fondo si troverebbe a dover subire una forte svalutazione della sua quota, di conseguenza sarebbe costretto a iscrivere nel bilancio di quest’anno una perdita di valore pari a 150 milioni di euro.
Sea ha archiviato i primi nove mesi dell’esercizio in corso con ricavi pari a 502,7 milioni di euro, in aumento del 5,3% rispetto ai 477,5 milioni realizzati nello stesso periodo dello scorso esercizio. Il margine operativo lordo è cresciuto del 6% a 126,9 milioni di euro, con un conseguente aumento della marginalità al 25,2%, mentre l’utile netto si è attestato a 39,3 milioni di euro. Al 30 settembre 2012 l’indebitamento finanziario netto dell’azienda ammontava a 334,5 milioni di euro, in aumento rispetto ai 320,3 milioni di inizio anno, soprattutto per via degli investimenti per 80,6 milioni di euro effettuati nei primi nove mesi dell’anno.