Tutti obiettivi che, come ha ricordato lui stesso, sono inclusi nel piano industriale al 2016 e hanno come scopo principale quello di consolidare e rafforzare la posizione di leadership in Italia.
Acea, ricordiamo, è il primo operatore in Italia nel mercato idrico con una popolazione servita che supera i 9,5 milioni, anche attraverso partecipazioni nel Lazio, in Umbria, in Toscana e in Campania.
Nel corso dei prossimi mesi il gruppo ha anche intenzione di implementare i progetti già avviati e di sviluppare nuove iniziative nel settore ambientale, dove è attivo ormai dal 2006 e dove è riuscito a conquistare il ruolo di quinto operatore a livello nazionale con circa 600.000 tonnellate di rifiuti trattati all’anno.
Per quanto riguarda le previsioni per l’esercizio in corso, salvo il verificarsi di eventi ad oggi non prevedibili, Acea prevede di riuscire a realizzare un Ebitda tendente ai 700 milioni, ossia superiore del 6,7% rispetto allo scorso anno (750 milioni nel 2013, 777 milioni nel 2014 e 874 milioni nel 2016), e un Ebit in crescita del 50% a 337 milioni. Per quanto riguarda l’utile netto, il dato probabilmente sarà condizionato dalla possibilità di utilizzare i 70 milioni di accantonamenti effettuati nel 2011 a fronte di rischi che dovrebbero presto svanire.